Bonus mobili: cos’è e come funziona

Bonus mobili: cos’è, come funziona, come richiederlo, come fare domanda, requisiti, a chi spetta, importo

Bonus mobili: cos'è e come funziona
Bonus mobili: cos’è e come funziona. Questa misura è nata per rilanciare il settore della mobilia, sostenere chi sta realizzando una nuova casa, e incentivare l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica alta.

La prima volta il bonus è stato introdotto con il Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63. Poi è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178, articolo 1, comma 58). Nella Legge di Bilancio 2022 è arrivato l’innalzamento a 10.000 euro rispetto ai 5.000 inizialmente proposti dal Governo. Il bonus è stato, poi, confermato anche per i prossimi 2 anni ma con una riduzione dell tetto massimo: 5.000 euro per il 2023 e il 2024.

Bonus mobili: cos’è

Cos’è il Bonus mobili? Consiste in una detrazione IRPEF del 50% su un importo massimo di 10.000 euro per l’acquisto di mobili (e grandi elettrodomestici) destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

Bonus mobili: come funziona

Come funziona il Bonus mobili? Per ottenere il bonus è indispensabile realizzare una ristrutturazione edilizia (sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali).

La detrazione, però, spetta anche quando:
  • I beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio;
  • I mobili (e i grandi elettrodomestici) sono destinati ad arredare l’immobile, ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente;
  • Si effettua un intervento sulle parti condominiali (guardiole, appartamento del portiere, lavatoi). I condomini hanno diritto alla detrazione (ciascuno per la propria quota) solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso, invece, se acquistano arredi per la propria abitazione.
Per ottenere il bonus è necessario preventivare i seguenti interventi:
  • Manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
  • Ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • Restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Gli interventi che non danno diritto al bonus sono:
  • I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (come tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione d’infissi esterni, rifacimento di intonaci interni);
  • Quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia);
  • La realizzazione di posti auto o box pertinenziali.
Per avere la detrazione occorre effettuare i pagamenti con:
  • Bonifico;
  • Carta di debito o credito;
  • Finanziamento a rate.
Rientrano nella detrazione del bonus gli acquisti per:
  • Mobili nuovi (letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi d’illuminazione). È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni, tende e tendaggi, altri complementi di arredo;
  • Elettrodomestici nuovi (frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento). Nello specifico, acquisti di classe energetica non inferiore alla A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto dei sopra citati interventi.
Bonus mobili: a chi spetta
A chi spetta il Bonus mobili?
  • Ai proprietari di un immobile oggetto di ristrutturazione che siano contribuenti in Italia.
  • Ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese (come proprietari o nudi proprietari e titolari di un diritto reale di godimento).
  • Ai locatari o comodatari, i soci di cooperative divise e indivise, gli imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.
  • Ai soggetti che producono redditi in forma associata (i soci di società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, soci di imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
Se sostengono direttamente le spese e siano intestatari di bonifici e fatture, possono fruire della detrazione anche:
  • Coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • Familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);
  • Convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016;
  • Componente dell’unione civile (la Legge 20 maggio 2016, n. 76, per garantire la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone delle stesso sesso, equipara al vincolo giuridico derivante dal matrimonio quello prodotto dalle unioni civili).

Come precisato dall’Agenzia delle entrate nella circolare n. 30/2020, il bonus spetta anche ai contribuenti che usufruiscono del Sismabonus (per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico) e del Superbonus (di cui al comma 4 dell’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020).

Bonus mobili: come richiederlo

Come richiedere il Bonus mobili? Spetta unicamente al contribuente (che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizi) indicare la detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Il bonus può essere richiesto con l’aiuto di un CAF o del proprio consulente fiscale in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello 730 o del modello Unico.

L’importo detraibile va suddiviso in 10 quote annuali di pari importo. Per facilitare questa modalità, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione degli specifici modelli di dichiarazione.

Quando si presenta la dichiarazione dei redditi (es. modello 730) si può inserire la detrazione e recuperare la metà delle spese sostenute fino ad un massimo di 10 mila euro. Inoltre, l’importo da recuperare viene suddiviso in 10 quote annuali di pari importo, quindi la spesa si recupera in 10 anni.

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