La recente modifica dei limiti delle radiazioni elettromagnetiche ha suscitato preoccupazioni e richieste di ulteriori valutazioni sui potenziali impatti sulla salute umana e sull’ambiente
La verità sul 5G. In Italia, il dibattito sul 5G e le relative radiazioni elettromagnetiche è al centro dell’attenzione, con una crescente domanda di trasparenza e chiarezza da parte dei cittadini e delle istituzioni. La recente modifica dei limiti delle radiazioni elettromagnetiche, come sancito dall’articolo 10 della legge 243 del 2023, ha suscitato preoccupazioni e richieste di ulteriori valutazioni sui potenziali impatti sulla salute umana e sull’ambiente.
Secondo i critici, la decisione di aumentare i limiti delle radiazioni elettromagnetiche, portando il campo elettrico prodotto dai cellulari da 6 volt/metro a 15 volt/metro, solleva serie preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alla tutela della salute pubblica. Mentre si afferma che tali limiti sono allineati con le linee guida dell’ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti), molti esperti e membri della comunità scientifica contestano l’affidabilità e l’indipendenza di questa organizzazione.
L’ICNIRP è stato oggetto di critiche per presunti conflitti di interesse, data la presenza di membri con legami con le industrie elettriche e delle telecomunicazioni. Questo solleva interrogativi sulla neutralità e l’obiettività delle linee guida da essa elaborate. Inoltre, molti esperti sostengono che tali linee guida si concentrino esclusivamente sugli effetti termici delle radiazioni elettromagnetiche, ignorando gli effetti biologici non termici che possono verificarsi a lungo termine.
La preoccupazione per i potenziali rischi per la salute umana è alimentata da numerose evidenze scientifiche che indicano possibili effetti biologici non termici delle radiazioni elettromagnetiche, tra cui malattie neurovegetative, danni alla fertilità, elettrosensibilità e danni al DNA. Tali conclusioni sono state supportate da rapporti e studi scientifici, come quelli della Commissione Internazionale sugli Effetti Biologici dei Campi Elettromagnetici (ICBE-EMF) e del rapporto Bionitiative, che sollevano dubbi sulla sicurezza delle attuali linee guida dell’ICNIRP.
La decisione di aumentare i limiti delle radiazioni elettromagnetiche è stata giustificata con l’obiettivo di favorire la diffusione della tecnologia 5G, progettata per consentire una connessione più veloce e affidabile tra dispositivi e persone. Tuttavia, questa espansione del 5G solleva interrogativi sulle potenziali conseguenze per la salute e l’ambiente, considerando il massiccio aumento delle emissioni elettromagnetiche dovute all’installazione di nuove antenne e infrastrutture.
Le richieste di ulteriori valutazioni e studi indipendenti sui potenziali rischi del 5G sono emerse in diverse parti del paese, con alcuni comuni che chiedono di ridurre i limiti fissati dal governo per proteggere la salute pubblica e l’ambiente.
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