La Turchia sarebbe diventata una “piattaforma” attraverso la quale numerosi esportatori del “made in Italy” continuano a rifornire la Russia
La Turchia aiuta la Russia ad aggirare le sanzioni di Ue e Stati Uniti? In pochi mesi, soprattutto la Turchia sarebbe diventata una “piattaforma” attraverso la quale numerosi esportatori del “made in Italy” continuano a rifornire la Russia su larghissima scala, anche quando la pratica sarebbe illegale.
Sarebbero una ventina i Paesi attraverso i quali la Russia riuscirebbe ad aggirare le sanzioni imposte dai governi occidentali dall’inizio dell’invasione russa e Ucraina. Fra questi: Turchia, Cina, Emirati Arabi Uniti, e varie repubbliche ex sovietiche (come Kazakistan, Kirghizistan, Armenia e Georgia). I casi internazionali di aggiramento delle sanzioni attraverso questi Paesi sarebbero centinaia.
Un gruppo di esperti, guidato da Michael McFaul (ex ambasciatore americano a Mosca) e Andriy Yermak (capo dell’ufficio politico del presidente ucraino Zelensky) starebbero per rilasciare un rapporto che permetterà di stilare le “falle” e spingere (con sanzioni “secondarie”) i Paesi che aiutano la Russia (attraverso una rete di triangolazioni commerciali) a chiuderle.
Triangolazioni Italia, Turchia Russia
La Turchia è il Paese verso il quale a giugno scorso l’Italia ha registrato il maggiore aumento dell’export: +87% su base annuale, fino a 1,4 miliardi di euro di vendite in un solo mese. Si tratta di un aumento di 500 milioni al mese rispetto a febbraio, oltre che di un caso unico in oltre 10 anni di vendite alla Turchia (rimaste sempre sotto al miliardo al mese, secondo l’ufficio statistico Istat). E’ strano anche perché nell’ultimo anno la lira turca ha quasi dimezzato il proprio valore sull’euro, rendendo l’import dall’Italia molto più costoso per le imprese locali.
La spiegazione? Secondo i dati sull’export di Turkstat (l’ufficio statistico turco), fra febbraio e giugno di quest’anno l’export turco verso la Russia è esploso, con una crescita di circa 400 milioni di dollari al mese. Fra gli oltre 20 principali partner commerciali della Turchia, la Russia è la destinazione cresciuta di più sia dall’inizio della guerra (più 68% di vendite turche) che nell’ultimo anno (più 46%).
Persino Paesi che rifiutano le sanzioni contro Mosca (come Cina, Vietnam o Malesia) ora esportano meno verso la Russia. Invece i flussi di beni e servizi dalla Turchia alla Russia non sono mai stati così forti, così come non sono mai stati così forti i flussi dall’Italia alla Turchia. Anche le dimensioni dell’aumento negli scambi sono simili, fra 300 e 400 milioni di dollari al mese in più.
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