La Food and Drug Administration ha dato il primo via libera alla carne “sintetica”

Se in futuro arrivasse il via libera alla commercializzazione, sarebbe possibile commercializzare carne prodotta in laboratorio a partire da cellule animali

La Food and Drug Administration ha dato il primo via libera alla carne sintetica
La Food and Drug Administration ha dato il primo via libera alla carne “sintetica”. Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA, l’agenzia statunitense che regola prodotti alimentari e farmaceutici) ha dato l’ok alla prima consultazione preliminare per la “carne sintetica”. Se in futuro vi fosse il via libera alla commercializzazione, la UPSIDE Foods (l’azienda che ha ricevuto l’ok) potrebbe commercializzare carne prodotta in laboratorio a partire da cellule animali.

Cos’è ha detto la Food and Drug Administration

La Food and Drug Administration ha dichiarato che dopo una “attenta valutazione dei dati e delle informazioni condivise dall’azienda, al momento non abbiamo ulteriori dubbi sulle conclusioni in materia di sicurezza dell’azienda“.

Rimangono solo un paio di passaggi burocratici, legati alle autorizzazioni che dovrà rilasciare l’USDA-FSIS (United States Department of Agricolture Food Safety and Inspection Service), prima che la carne possa essere messa in commercio.

La FDA ha anche riferito di stare “già discutendo con diverse aziende su vari tipi di alimenti ottenuti da cellule di pesce che saranno controllati esclusivamente dalla FDA” e che l’obiettivo è “sostenere l’innovazione nelle tecnologie alimentari, mantenendo sempre come priorità la produzione di alimenti sicuri“.

La UPSIDE Food (azienda con sede in California e tra i cui finanziatori figura anche Bill Gates) ha iniziato a condurre le prime sperimentazioni di coltivazione della carne nel 2015, riuscendo a ottenere la prima polpetta di carne di manzo nel 2016 e il primo pollo e la prima anatra sintetiche nel 2017.

Gli allevamenti intensivi costituiscono una grave minaccia per l’ambiente e per il clima (oltre a non assicurare il benessere animale):
  • Sono secondi solo agli impianti di riscaldamento per quantità di polveri sottili emesse;
  • Consumano immense quantità di terra e di acqua per ciascuna caloria rispetto alle colture;
  • Sono dannosi quanto i combustibili fossili per le quantità di gas serra emesso.

Secondo la UPSIDE Foods, consumare carne sintetica permette di usare il 77% di acqua e il 62% di terre in meno. Dati significativi per il pianeta.

Come funziona il procedimento

Il procedimento consiste nel prelevare un campione di cellule: il team sceglie quelle adatte per la produzione commerciale “in base alla loro capacità di produrre carne di alta qualità e crescere in maniera prevedibile e regolare“.

Una volta stabilita una linea cellulare idonea “possiamo attingere da essa per anni (se non decadi) in futuro, riducendo la necessità di prendere ulteriori campioni cellulari dagli animali“.

Le cellule vengono, poi, nutrite e coltivate e, dopo circa 3 settimane, il tessuto è pronto per essere raccolto, ispezionato e preparato all’uso commerciale.

L’evoluzione della carne sintetica

Nel 2013 alcuni critici gastronomici assaggiarono per la prima volta il primo hamburger creato in laboratorio, composto di carne commestibile prodotta senza che fosse stato macellato un solo animale. Per produrlo, tuttavia, erano stati necessari 2 anni di tempo e 300 mila dollari di investimenti.

Con il progredire della tecnologia, i costi si sono notevolmente abbassati e i prezzi ridotti, tanto da poter permettere alle aziende di iniziare a pensare alla produzione commerciale. Attualmente, infatti, il prezzo di un hamburger sintetico potrebbe aggirarsi tra i 9 e 9,80 dollari (intorno ai 9 euro).

Inoltre, i prodotti animali coltivati in laboratorio si sono notevolmente diversificati (includendo anche maiale, tacchino, pollo, pesce, latte e albume d’uovo).

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