Elezioni in Venezuela: vince Maduro ma l’opposizione filo-americana denuncia brogli

Le elezioni presidenziali in Venezuela si sono concluse con la vittoria di Nicolás Maduro, che ha ottenuto il 51,2% dei voti secondo i dati ufficiali. Tuttavia, l’opposizione filo-americana ha denunciato brogli elettorali

Elezioni in Venezuela: vince Maduro ma l’opposizione filo-americana denuncia brogli

Elezioni in Venezuela: vince Maduro ma l’opposizione filo-americana denuncia brogli. Le elezioni presidenziali in Venezuela si sono concluse con la vittoria di Nicolás Maduro, che ha ottenuto il 51,2% dei voti (corrispondenti a 5.150.092 preferenze) secondo i dati ufficiali. Tuttavia, l’opposizione filo-americana, guidata da María Corina Machado (che ha ottenuto il 44,2%, pari a 4.445.978 voti), ha denunciato brogli elettorali, affermando che il candidato dell’opposizione, Edmundo González Urrutia, avrebbe ricevuto circa il 70% delle preferenze.

L’opposizione, supportata da Stati Uniti, Italia e diversi Paesi dell’America del Sud, ha annunciato di non riconoscere il risultato ufficiale, chiedendo un conteggio trasparente e manuale dei voti. Paesi come Argentina, Cile, Costa Rica, Guatemala e Perù hanno disconosciuto i risultati, mentre Cina, Iran e Russia hanno riconosciuto la vittoria di Maduro.

Le elezioni si sono svolte il 28 luglio, in coincidenza con il settantesimo anniversario della nascita di Hugo Chávez. Nicolás Maduro, presidente dal 2013, ha affrontato da oltre 20 anni tentativi di rovesciamento da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Il chavismo, basato su nazionalizzazioni e accesso gratuito a educazione e sanità, è stato fortemente contrastato da misure economiche come embargo e sanzioni.

Gli osservatori internazionali

Gli osservatori internazionali delle elezioni presidenziali in Venezuela, rappresentanti di 107 paesi, hanno rilasciato una dichiarazione in cui:

  • Si congratulano con il popolo venezuelano per aver portato avanti un processo elettorale democratico, caratterizzato da partecipazione, civiltà e trasparenza.
  • Riconoscono il prezioso lavoro del Consiglio Elettorale Nazionale venezuelano, che ha garantito elezioni in tutto il paese attraverso un meccanismo elettorale con alti standard di trasparenza e verificabilità, collocando il Venezuela tra i paesi più importanti al mondo in questo ambito.
  • Riconoscono inoltre la solidità del Consiglio Elettorale Nazionale e la consegna dei risultati, che hanno chiarito il tentativo di violazione del processo elettorale attraverso un attacco informatico destinato a generare incertezza.
  • Si congratulano con il presidente Nicolás Maduro Moros e il Grande Polo Patriottico per la vittoria, definita clamorosa, per la pace, il futuro e la felicità del popolo venezuelano.
  • Chiedono alla comunità internazionale di sostenere il processo democratico venezuelano e condannare i tentativi di destabilizzazione e violenza generati dall’estrema destra venezuelana, internazionale e imperiale.
Reazioni politiche

Maria Corina Machado, leader dell’opposizione, ha proclamato che il “nuovo presidente eletto” è González, insinuando che i risultati ufficiali non siano veritieri.

Il segretario di Stato statunitense, Anthony Blinken, ha espresso preoccupazioni sul fatto che il risultato non rifletta la volontà del popolo venezuelano, mentre Kamala Harris ha riconosciuto la vittoria di Maduro. Anche il presidente argentino Javier Milei ha dichiarato che non riconoscerà i risultati e ha suggerito un intervento delle forze armate, affermando “fuori il dittatore Maduro“. Il presidente cileno Gabriel Boric ha messo in dubbio la credibilità dei risultati, chiedendo trasparenza nel processo elettorale.Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso seri dubbi sulla regolarità del voto, allineandosi con le dichiarazioni di Blinken.

Sistema elettorale venezuelano

Fin dalla vittoria della rivoluzione bolivariana nel 1998, il Venezuela è stato oggetto di discredito, in particolare riguardo alla sicurezza del suo sistema elettorale.

Il Venezuela, con la sua grande riserva di petrolio e un modello politico indipendente dagli Stati Uniti, è diventato una preoccupazione per molti Paesi occidentali. L’opposizione ha vinto in alcune elezioni utilizzando lo stesso sistema elettorale, ma quelle vittorie sono state riconosciute dalla comunità internazionale.

Il sistema elettorale venezuelano, considerato uno dei più sicuri al mondo, prevede l’identificazione degli elettori tramite impronte digitali, un voto segreto e una serie di misure di audit per garantire la trasparenza. Nonostante queste misure, le elezioni non vengono riconosciute quando non vincono i candidati sostenuti dagli Stati Uniti.

Maduro: “l’estrema destra mondiale ha organizzato un colpo di Stato contro il Venezuela”

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha denunciato un tentativo di colpo di stato orchestrato dall’estrema destra venezuelana, che non ha riconosciuto i risultati elettorali. Durante una dichiarazione, Maduro ha affermato di aver assistito a oltre 100 attacchi terroristici violenti, accusando l’estrema destra di perseguire un colpo di stato attraverso questi eventi. Dopo essere stato proclamato presidente per il periodo 2025-2031, ha dichiarato che “questo è il risultato di un piano ben congegnato”, sostenendo che il governo degli Stati Uniti è coinvolto in questo piano.

Maduro ha specificato che l’estrema destra ha tentato di sfruttare la campagna elettorale per creare gruppi criminali. Ha affermato che “dietro questo piano ci sono i gringos“, riferendosi agli Stati Uniti, e ha descritto il gruppo come “fascista, una controrivoluzione violenta“. Ha anche denunciato attacchi mirati al sistema elettrico e ha affermato che sono stati bruciati materiali elettorali e veicoli.

Secondo Maduro, il piano di sabotaggio era noto prima, durante e dopo il 28 luglio e ha accusato l’estrema destra di tentare di creare uno scenario violento. Ha avvertito che i gruppi coinvolti sono in gran parte criminali e hanno ordini precisi su dove attaccare. Inoltre, ha sottolineato che il 90% delle persone catturate è in stato di dipendenza dalla droga e possiede armi.

Maduro ha avvertito che l’estrema destra mondiale ha organizzato un colpo di stato contro il Venezuela e ha descritto il fascismo come un disprezzo per i valori nazionali. Ha anche fatto riferimento a precedenti tentativi di colpo di stato, sottolineando che il ‘modus operandi’ della destra è stato utilizzato in eventi passati come quello del 2002 e le “guarimbas” del 2014.

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