La Russia ha minacciato di riprendere la produzione di nuove armi nucleari. Questo annuncio è una risposta al possibile dispiegamento di missili americani in Europa
La Russia minaccia di produrre nuove armi nucleari (e punta l’Europa). La Russia ha minacciato di riprendere la produzione di nuove armi nucleari, puntando direttamente all’Europa. Questo annuncio è una risposta al possibile dispiegamento di missili americani in Europa, riaccendendo tensioni che ricordano la Guerra Fredda. Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia si considererà svincolata dalla moratoria sul dispiegamento di capacità di attacco a medio e corto raggio se gli Stati Uniti proseguiranno con i loro piani. Secondo Putin, lo sviluppo di nuovi sistemi d’arma è già nella fase finale, e Mosca è pronta a prendere contromisure in risposta alle azioni americane e dei suoi alleati in Europa e altrove.
Il Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (FNI), che regolava la produzione e il dispiegamento di missili con una gittata tra 500 e 5.500 km, è stato abbandonato da entrambe le parti nel 2019, con accuse reciproche di violazione. Recentemente, gli Stati Uniti e la Germania hanno annunciato il dispiegamento di missili americani in Germania entro il 2026, inclusi missili SM-6, Tomahawk e armi ipersoniche in sviluppo. Putin ha avvertito che i missili americani in Europa rappresenterebbero una grave minaccia per la sicurezza russa, con tempi di volo verso la Russia di circa 10 minuti, rendendo le capitali europee obiettivi legittimi.
Nonostante le sanzioni economiche e le difficoltà tecniche, la Russia ha aumentato il budget per la difesa, stimato tra i 130 e i 140 miliardi di dollari per il 2024. Durante la Giornata della Marina a San Pietroburgo, Putin ha celebrato la potenza marittima russa e ha sottolineato il valore dei marinai impegnati nell’operazione militare speciale in Ucraina.
La situazione attuale richiama alla mente gli episodi della Guerra Fredda, come il dispiegamento dei missili Pershing americani in Europa e la crisi dei missili di Cuba del 1962, quando il mondo fu sull’orlo di un conflitto nucleare. Sebbene il contesto odierno sia diverso, le dinamiche di percezione della minaccia e la necessità di mantenere un equilibrio strategico rimangono simili. Resta da vedere se le minacce della Russia si tradurranno in azioni concrete o se rimarranno parte di una strategia di pressione geopolitica.
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