E’ iniziata una campagna mediatica per delegittimare i risultati delle elezioni in Venezuela

Il 28 luglio si svolgeranno le elezioni presidenziali in Venezuela, ma è già iniziata una campagna mediatica per delegittimare i risultati, accusando il governo di brogli. Jorge Rodríguez, presidente dell’Assemblea Nazionale, ha denunciato questa strategia, paragonandola a quella vista in Messico

E' iniziata una campagna mediatica per delegittimare i risultati delle elezioni in Venezuela

E’ iniziata una campagna mediatica per delegittimare i risultati delle elezioni in Venezuela. Il 28 luglio si terranno le elezioni presidenziali in Venezuela. Come spesso accade, è iniziata una campagna mediatica per delegittimare i risultati delle elezioni, ipotizzando brogli da parte del governo Chavista di Nicolas Maduro, candidato alla rielezione. Il presidente dell’Assemblea Nazionale del Venezuela, Jorge Rodríguez, ha denunciato in conferenza stampa l’esistenza di questa campagna, simile a quella vista recentemente in Messico.

Rodríguez ha spiegato che in Messico, durante le elezioni, sono stati utilizzati migliaia di bot per diffondere false informazioni, creando verità parallele. Questi attacchi hanno preso di mira la presidente eletta Claudia Sheinbaum, con calunnie riguardanti la sua nazionalità e presunti legami con trafficanti di droga, un trattamento simile a quello riservato a Maduro.

Con l’avvicinarsi delle elezioni in Venezuela, Rodríguez ha sottolineato come la destra stia utilizzando la stessa strategia. Ha affermato: “Quante volte siamo stati colpiti nella stessa maniera, quando il più grande impatto che l’economia venezuelana ha avuto in tutta la sua storia è stata una conseguenza delle sanzioni criminali che questi hanno chiesto e che ora chiedono di essere votati”.

Rodríguez ha avvertito che la violazione della pace venezuelana non sarà tollerata né prima, né durante, né dopo le elezioni, esortando la destra a riconoscere i risultati elettorali. Ha ricordato come, in passato, l’opposizione abbia denunciato frodi e provocato disordini, come nel 2004 e nel 2013, con conseguenze tragiche. Nel 2018, il candidato dell’opposizione Henri Falcón non ha riconosciuto il risultato elettorale, sostenendo che il sistema non fosse sicuro. Tuttavia, oggi Falcón afferma che il sistema di voto è identico a quello precedente, insinuando possibili brogli anche in questa tornata elettorale.

Henri Falcón ha dichiarato: “Sono le stesse macchine di voto, è lo stesso sistema di voto, è lo stesso sistema di cattura delle impronte, è lo stesso software di voto, sono gli stessi audit del sistema di voto”. Il sistema di voto in Venezuela è stato certificato come sicuro dagli osservatori, incluso Salvatore Izzo, direttore di FarodiRoma.

Il sistema di voto prevede l’uso sia delle impronte digitali per l’identificazione e il voto elettronico, sia dello scrutinio tradizionale. Dopo aver votato elettronicamente, l’elettore riceve una scheda con la sua scelta, che inserirà in un’urna per il successivo scrutinio pubblico.

L’obiettivo sembra essere quello di delegittimare i risultati elettorali se Nicolas Maduro dovesse vincere nuovamente, continuando a sostenere la narrativa di brogli e frodi, nonostante tali accuse non siano state avanzate quando l’opposizione ha vinto in passato.

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