Una ragazza appena maggiorenne avrebbe subito violenze e sevizie da parte dei suoi “genitori collocatari” che avrebbero dovuto prendersi cura di lei
10 GIUGNO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Una ragazza appena maggiorenne avrebbe subito violenze e sevizie da parte dei suoi “genitori collocatari” che avrebbero dovuto prendersi cura di lei. La denuncia della giovane risale al 2006 e, supportata dall’amministratrice di sostegno, ha raccontato di messe sataniche in cui il padre affidatario l’avrebbe violentata più volte, con la presenza della moglie. Nonostante i giudici abbiano confermato la veridicità di tali eventi, alcuni reati ipotizzati sono caduti in prescrizione. Mercoledì 7 giugno si è tenuta a Milano l’udienza a carico dei due genitori affidatari accusati di riduzione in schiavitù.
Secondo la denuncia, le violenze sessuali nei confronti della ragazza sarebbero iniziate intorno al 2000, quando era ancora minorenne. Dopo essere diventata maggiorenne, i servizi sociali l’hanno affidata a una coppia di “genitori collocatari” in un paese del Comasco, con una tutela amministrativa che sarebbe durata fino ai 21 anni. La ragazza ha riferito di aver subito “attenzioni sessuali” da parte del padre affidatario.
Le violenze si sarebbero verificate durante riti descritti come messe nere, in cui erano presenti fiaccole e crocifissi capovolti. In seguito a queste violenze, la ragazza è rimasta incinta. La coppia ha inizialmente cercato di convincerla ad abortire, ma successivamente hanno negato ogni coinvolgimento. Solo dopo un test del DNA disposto dal Tribunale per i minorenni, è stato ammesso che il padre affidatario è il padre biologico del bambino.
Nonostante la denuncia presentata nel 2006, i processi sono stati complessi. Inizialmente si sono tenuti in Toscana, dove la ragazza si era rifugiata dopo le violenze. A Siena la coppia è stata assolta in primo grado per insufficienza di prove, ma in Appello a Firenze sono stati condannati. Tuttavia, in Cassazione i reati contestati sono stati dichiarati prescritti.
Attualmente, il nuovo fascicolo per il reato di riduzione in schiavitù è in mano al pool antimafia di Milano. Il processo è ancora in corso e il tempo di prescrizione per questo reato è più lungo rispetto agli altri reati contestati.
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