Per la famiglia Alexey Navalny è stato assassinato mentre la Russia parla di arresto cardiaco, ma c’è chi ipotizza la mano dell’Occidente
Venerdì 17 febbraio, il dissidente russo Alexey Navalny, è stato trovato morto nella colonia penale n. 3 dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, in Siberia. Aveva 47 anni. Le cause del decesso sono ancora incerte. Le autorità russe parlano di arresto cardiaco, mentre la famiglia di Navalny e molti esponenti occidentali ipotizzano un avvelenamento o un assassinio.
Navalny era stato arrestato nel 2021 e condannato a 19 anni di reclusione per “attività estremiste”. Nel 2020 era sopravvissuto a un presunto avvelenamento con Novichok, un agente nervino di origine sovietica, che lui stesso aveva attribuito al Cremlino.
In diverse città russe si sono svolte manifestazioni di protesta (con arresti), mentre le cancellerie occidentali hanno condannato la morte del dissidente e chiesto un’indagine indipendente.
Le principali ipotesi sulle cause della morte di Navalny
Arresto cardiaco: le autorità russe affermano che Navalny è morto per cause naturali, ovvero un arresto cardiaco. Tuttavia, non è stata fornita alcuna informazione dettagliata sulle sue condizioni di salute precedenti.
Avvelenamento: la famiglia di Navalny e molti suoi sostenitori credono che sia stato avvelenato. Il dissidente era stato in passato oggetto di un presunto avvelenamento con Novichok, e le circostanze della sua morte sarebbero simili a quelle di altri oppositori del Cremlino che sarebbero stati avvelenati.
Assassinio: alcuni ipotizzano che Navalny sia stato assassinato dal Cremlino. Questa ipotesi si basa sul fatto che il dissidente era un pericolo per il regime di Putin, e che la sua morte potrebbe essere stata vista come un modo per eliminarlo.
Complotto: c’è anche chi ipotizza che la morte di Navalny sia un complotto ordito dall’Occidente per screditare il Cremlino.
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