In Toscana, una richiesta di morte assistita è stata autorizzata per una paziente di 54 anni affetta da sclerosi multipla, grazie a una recente sentenza della Corte Costituzionale
In Toscana, è stata autorizzata una richiesta di morte assistita che era stata precedentemente negata, grazie all’ultima sentenza della Corte Costituzionale. Venerdì, l’Azienda USL Toscana Nord-Ovest ha accolto la richiesta di accesso alla morte assistita presentata da una paziente di 54 anni affetta da sclerosi multipla progressiva. La decisione è stata influenzata dalla recente sentenza della Corte, che ha ampliato l’interpretazione di uno dei requisiti per accedere alla pratica, ovvero quello di essere mantenuti in vita da “trattamenti di sostegno vitale”.
La morte assistita consente, a determinate condizioni, di auto-somministrarsi un farmaco letale. In Italia, questa pratica è legale non grazie a una legge specifica, ma a una sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito requisiti per accedervi. Fino ad ora, il requisito del trattamento di sostegno vitale era stato interpretato in modo restrittivo, ma la Corte ha chiarito che deve essere valutato caso per caso.
Nel caso della paziente toscana, la donna era completamente paralizzata e aveva rifiutato la nutrizione artificiale, necessaria per la sua sopravvivenza. Dopo la sentenza, l’azienda sanitaria ha riconosciuto che la donna soddisfa i requisiti per accedere alla morte assistita, compreso quello della dipendenza da trattamenti di sostegno vitale.
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