Israele si sta preparando ad attaccare lo Yemen, secondo quanto riportato dall’emittente Al Jazeera. Ci sarebbe consenso tra i membri dell’establishment della sicurezza israeliana sulla necessità di questo attacco contro gli Houthi, che hanno rivendicato la responsabilità per i ripetuti attacchi contro Israele
Secondo l’emittente Al Jazeera, Israele si sta preparando ad attaccare lo Yemen. Questa decisione è supportata da un consenso all’interno dell’establishment della sicurezza israeliana, che ritiene necessario colpire gli Houthi. Questo gruppo ha rivendicato la responsabilità dei continui attacchi contro Israele. Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che il paese è “mai così vicino a un accordo per il rilascio degli ostaggi”.
Il bilancio dei morti a Gaza ha raggiunto la cifra di 45.028, con 52 vittime nelle ultime 24 ore, come riportato dal ministero della Sanità di Hamas. Questa situazione continua a destare preoccupazione e attenzione a livello internazionale.
In un video diffuso, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha commentato una telefonata avuta con Donald Trump. Netanyahu ha descritto questa conversazione come “molto calorosa” e “molto importante”. Durante il colloquio si è discusso della necessità di completare la vittoria di Israele e degli sforzi per liberare gli ostaggi. Netanyahu ha anche avvertito l’Iran e Hezbollah, affermando che Israele “continuerà ad agire contro di voi quanto necessario, in ogni area e in ogni momento”.
Il governo israeliano ha approvato un piano per espandere gli insediamenti sulle Alture del Golan, una regione al confine con la Siria. Netanyahu ha spiegato che la caduta del regime di Bashar al Assad è il “risultato diretto dei duri colpi che abbiamo inferto a Hamas, a Hezbollah e all’Iran”. Ha aggiunto che Israele sta operando in modo “sistematico, misurato e organizzato” per smantellare l’asse iraniano.
A Gaza, l’azione di Israele è mirata a ridurre le capacità militari di Hamas e a riportare a casa tutti gli ostaggi. Riguardo al Libano, Netanyahu ha sottolineato che colpire il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, rappresenta un colpo duro contro l’asse del terrore iraniano. Ha affermato: “L’eliminazione di Nasrallah è stato un punto di svolta nel crollo dell’asse” che Israele sta “smantellando passo dopo passo”. Nonostante ciò, Netanyahu ha avvertito che l’asse non è ancora scomparso.