Secondo il rapporto UBS l’inflazione è causata dagli extraprofitti delle aziende

Notizia dell’ultima ora: Secondo il rapporto UBS l’inflazione è causata dagli extraprofitti delle aziende

Secondo il rapporto UBS l’inflazione è causata dagli extraprofitti delle aziende
27 APRILE 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – L’inflazione, che ha principalmente colpito i paesi occidentali dalla pandemia nel 2020 e si è intensificata con l’inizio del conflitto in Ucraina, è causata solo minimamente dall’aumento dei costi delle materie prime e del lavoro: invece, la causa principale dell’aumento dei prezzi al consumo è dovuta all’espansione dei margini di profitto delle aziende. È quanto sostiene Paul Donovan, capo economista della società di gestione patrimoniale della banca svizzera UBS. Secondo l’analista del gruppo svizzero, “il fenomeno non è causato da uno squilibrio tra domanda e offerta ma dal fatto che alcune aziende raccontano una storia che convince i clienti che l’aumento dei prezzi è equo quando in realtà nasconde l’espansione del margine di profitto”. In proposito, in passato, l’ex consigliere economico della Casa Bianca, Robert Reich, aveva parlato esplicitamente di “inflazione dei prezzi di profitto”, mediante la quale le aziende, sfruttando il contesto geopolitico e altre circostanze esogene, spingono i prezzi verso l’alto per ottenere maggiori profitti. L’aumento dei costi finali, infatti, sarebbe molto più alto di quello dei costi del lavoro, consentendo alle entrate di aumentare a discapito dei consumatori, ai quali non viene concesso un aumento salariale per non esacerbare ulteriormente la spirale inflazionistica che, tuttavia, dipende esclusivamente da dinamiche speculative. Donovan ha proposto la sua soluzione a tutto questo: boicottare i prodotti di queste aziende.

Nonostante la stessa Banca centrale europea (BCE) abbia riconosciuto, in un incontro tenutosi in Finlandia nel mese di marzo, che l’aumento dei prezzi è principalmente attribuibile ai profitti delle aziende, l’istituzione di credito ha continuato con la sua politica monetaria restrittiva di aumento dei tassi di interesse per abbassare l’inflazione: in pochi mesi, l’istituto ha alzato i tassi al 3,5%, rendendo più difficile per i cittadini accedere a mutui e prestiti e indebolendo la domanda. Una soluzione che Donovan ha definito “un approccio rozzo e inutilemente distruttivo”. Di fronte all’aumento dei profitti, che nel quarto trimestre del 2022 sono aumentati del 9,4% annuo secondo uno studio della BCE, i costi del lavoro sono aumentati solo del 4,7%. Tuttavia, invece di lavorare per vietare le speculazioni delle aziende, l’istituzione di Francoforte sta lavorando per mantenere i salari bassi – per non generare una nuova ondata di inflazione – e aumentare i tassi di interesse. Rispetto all’inflazione, i salari sono cresciuti molto più lentamente, con una perdita di potere d’acquisto dei salari di circa il 5% rispetto al 2021.

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