ILMATTINO – Scienziato prevede che la rete internet potrebbe saltare dal 2024 al 2028 per un’interferenza solare

Un professore di fisica e astronomia della George Mason University ha previsto che la rete internet potrebbe saltare tra il 2024 e il 2028 a causa di una tempesta solare


Scienziato prevede che la rete internet potrebbe saltare dal 2024 al 2028 per un’interfernza solare. Un professore di fisica e astronomia della George Mason University, Peter Becker, ha previsto che la rete internet potrebbe saltare per un periodo di settimane o mesi tra il 2024 e il 2028 a causa di una tempesta solare particolarmente massiccia.

Becker ha spiegato che il Sole sta entrando in uno dei suoi periodi più attivi, e che questo aumento dell’attività solare potrebbe portare a tempeste solari più potenti. Queste tempeste potrebbero generare particelle cariche che potrebbero distorcere il campo magnetico terrestre, interferendo con le comunicazioni satellitari e persino con la rete elettrica a terra.

Un blackout di internet indotto da una tempesta solare non è così inverosimile come sembra. Basti pensare all’evento di Carrington, che si verificò nel 1859 e mise fuori uso il sistema telegrafico dell’epoca.

Per evitare che Internet e altri sistemi di comunicazione vadano in tilt, Becker e i suoi colleghi hanno lavorato a un sistema di allarme precoce che potrebbe dare agli scienziati il tempo sufficiente per mettere i satelliti in modalità di sicurezza o togliere i trasformatori dalla rete elettrica.

Tuttavia, prevedere quando queste tempeste colpiranno l’orbita e l’atmosfera terrestre è ancora estremamente difficile.

Becker ha anche affermato che le aziende non hanno abbastanza incentivi a “rafforzare Internet” per proteggerlo a lungo termine. Questo è un problema preoccupante, considerando che la prossima grande tempesta potrebbe essere proprio dietro l’angolo.

I rischi di un blackout di internet sono palpabili. Al di là dei nostri preziosi browser che si spengono in una notte, questo blackout potrebbe avere gravi effetti a catena in tutto il mondo, facendolo precipitare in una “recessione mondiale”.

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