Roma: bimbo di 10 anni trascinato in metro da baby gang

A Roma, un bambino di 10 anni, mentre giocava a nascondino con i suoi amici in piazza, è stato afferrato e trascinato per le scale alla stazione della metro da un gruppo di bulli noti nella zona

Roma: bimbo di 10 anni trascinato in metro da baby gang

Domenica pomeriggio, a Centocelle, quartiere di Roma, un bambino di 10 anni, mentre giocava a nascondino con i suoi amici in piazza, è stato afferrato e trascinato per le scale alla stazione della metro da un gruppo di bulli noti nella zona. Nonostante la presenza dei genitori a breve distanza, è stata solo la sua sorella di 12 anni a rendersi conto dell’accaduto e a seguirli nei corridoi della stazione. Il fratellino, accerchiato dalla baby gang, piangeva disperato. Grazie alle sue urla, è riuscita a metterlo in salvo mentre i bulli fuggivano. Il padre del bambino ha raccontato al Messaggero che suo figlio non riesce ancora a riprendersi dall’esperienza.

Il padre ha diffuso la foto del gruppo di bulli scattata poco prima dell’aggressione proprio dalla figlia che ha salvato il fratello, chiedendo aiuto e testimoni attraverso i social del quartiere. In un post, ha descritto l’accaduto e invitato chiunque avesse informazioni a contattarlo privatamente, in quanto intende sporgere denuncia. Una residente del quartiere ha confermato l’accaduto, rivelando di essere stata vittima dello stesso gruppo che ha accerchiato anche sua figlia.

Cosa ha detto il padre
“Intorno alle 17 questi ragazzi hanno accerchiato mio figlio all’entrata della metro e lo hanno strattonato con l’intenzione di picchiarlo. Per puro caso mia figlia qualche minuto prima li ha fotografati perché avevano un fare sospetto. Se qualcuno ha più informazioni mi scriva in privato, poiché sporgerò denuncia”.

“Genitori state attenti, mio figlio stava giocando con la sorella e gli amichetti, in piazza c’erano la mamma e i genitori di altri bambini. Eppure quei teppisti non hanno avuto alcuna esitazione, appena si è allontanato dagli amici è scattata l’aggressione. Non so se volevano derubare il mio bambino del cellulare o bullizzarlo e picchiarlo”.

“E’ accaduto tutto in pochi secondi… Mio figlio è ancora sotto shock, non riesce a riprendersi e non riesce a raccontare i dettagli dell’aggressione”.

“Quei ragazzini erano stati già notati nella zona, tra la piazza e la stazione. Ho avvertito i genitori degli amici dei miei figli che spesso si ritrovano lì per giocare, ma la paura è tanta”.

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