REPUBBLICA – Cosa succede quando i bambini crescono in famiglie malavitose tra armi, soldi e crimi di ogni genere

Notizia dell’ultima ora: Cosa succede quando i bambini crescono in famiglie malavitose tra armi, soldi e crimi di ogni genere

REPUBBLICA - Cosa succede quando i bambini crescono in famiglie malavitose tra armi, soldi e crimi di ogni genere
31 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Le carte delle inchieste di camorra a Napoli e nell’area metropolitana rivelano una realtà inquietante: anche i più piccoli, a loro insaputa, si trovano spesso coinvolti in pericolosi giochi criminali. Cesare Moreno, presidente del progetto “Maestri di strada”, avverte che questa triste situazione si verifica quotidianamente, poiché i bambini che appartengono a famiglie malavitose finiscono per crescere a stretto contatto con le armi, arrivando a normalizzarle.

Un episodio particolarmente scioccante è avvenuto ad Acerra, diciotto mesi fa, quando le microspie posizionate nell’abitazione di un affiliato a uno dei clan hanno catturato una scena agghiacciante. Un bambino di soli 7 anni sedeva sulle ginocchia del padre, sfogliando un giornale con foto di arrestati in un blitz antimafia. Il genitore gli chiede chi fossero le persone ritratte, e il bambino le riconosce, chiamandole per nome.

Ancora più preoccupante è il racconto del bambino alla madre, pochi mesi prima, riguardo all’arsenale presente nella casa del nonno. La madre, agitata, cerca di cambiare argomento, ma il piccolo insiste nel descrivere ciò che ha visto, all’oscuro della presenza di altre persone estranee.

Il pm Giuseppe Visone ha trasmesso gli atti alla magistratura minorile per valutare le misure di tutela necessarie per il bambino. Nel frattempo, un altro episodio è emerso a Bagnoli, periferia occidentale di Napoli, dove il clan camorristico guidato da Alessandro Giannelli ha cercato di coinvolgere una giovane donna e suo figlio di pochi mesi per eludere i controlli durante una consegna di armi.

Cesare Moreno ha sottolineato la necessità di essere realisti nel trattare questa delicata problematica, invitando a creare spazi di pacificazione nei quartieri in conflitto per garantire un ambiente sicuro ai bambini, senza dover ricorrere a soluzioni estreme come la separazione dalle loro famiglie.

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