Notizia dell’ultima ora: Rapporto Invalsi 2023: insufficiente un alunno su due e metà dei liceali non capisce quello che legge
13 LUGLIO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Gli studenti italiani continuano a mostrare un peggioramento delle performance scolastiche, come evidenziato dai dati del Rapporto Invalsi presentato oggi alla Camera. Il rapporto rivela un quadro drammatico: oltre il 45% degli alunni non raggiunge il livello base nella scuola elementare. Il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria indica un indebolimento dei risultati in tutte le discipline, sia nella II che nella V elementare. In particolare, i risultati di Italiano e Matematica nella II elementare sono più bassi rispetto al 2019 e al 2021, e sostanzialmente in linea con quelli del 2022. Il ministro dell’Istruzione, Valditara, ha commentato con preoccupazione i dati, affermando che confermano un elemento di forte allarme.
Il Rapporto Invalsi rivela che un bambino su tre non raggiunge le competenze di base in Matematica né nella II né nella V elementare. I risultati del 2023 sono inferiori rispetto agli anni precedenti in tutte le discipline, compreso l’Inglese. La metà degli studenti delle scuole superiori ha difficoltà nella comprensione della lettura. Solo il 51% degli studenti (un punto percentuale in meno rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base, con un divario tra Nord e Sud che arriva a ben 23 punti percentuali. Per quanto riguarda la Matematica, il 50% degli studenti (invariato rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base, con un divario tra le diverse aree del Paese che arriva a 31 punti percentuali, anche se si osserva un leggero progresso nel Sud e nelle Isole. Per l’Inglese, il 54% degli studenti raggiunge il livello B2 nella prova di lettura (+2% rispetto al 2022) e il 41% nella prova di ascolto (+3% rispetto al 2022 e +6% dal 2019).
Il Rapporto Invalsi 2023 evidenzia una differenza significativa nei risultati tra scuole e tra classi, più accentuata nelle regioni meridionali, soprattutto per quanto riguarda la Matematica e la prova di ascolto. Ciò indica che le scuole primarie del Mezzogiorno hanno maggiori difficoltà nel garantire opportunità uguali per tutti gli studenti, con evidenti effetti negativi nei gradi scolastici successivi. Nella II elementare, circa il 69% degli studenti raggiunge almeno il livello base in Italiano (rispetto al 72% nel 2022). Molise, Basilicata e Umbria sono le regioni con la percentuale più alta di studenti che raggiungono almeno il livello base, mentre Calabria e Sicilia hanno le percentuali più basse. Per quanto riguarda la Matematica, circa il 64% degli studenti raggiunge almeno il livello base (rispetto al 70% nel 2022), con gli stessi trend regionali. Nella V elementare, circa il 74% degli studenti raggiunge almeno il livello base in Italiano (rispetto all’80% nel 2022), con le regioni Molise, Umbria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia in testa. Per la Matematica, circa il 63% degli studenti raggiunge almeno il livello base (rispetto al 66% nel 2022), con le regioni Umbria, Molise, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia in testa. Anche i risultati in Inglese sono in calo rispetto al 2022. L’87% degli studenti raggiunge il livello A1 nella prova di lettura (rispetto al 94% nel 2022), mentre l’81% raggiunge il livello A1 nella prova di ascolto (rispetto all’85% nel 2022). Calabria, Sicilia e Sardegna sono le regioni con la maggior percentuale di studenti che non raggiungono il livello A1 sia nella prova di lettura che in quella di ascolto.
Alle scuole medie si è fermato il calo degli esiti in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma purtroppo non si osserva ancora un’inversione di tendenza. Tuttavia, i risultati in Inglese (sia nell’ascolto che nella lettura) sono in miglioramento. Il Rapporto Invalsi 2023 evidenzia che a livello nazionale il 62% degli studenti raggiunge risultati almeno adeguati in Italiano (un punto percentuale in più rispetto al 2022, invariato rispetto al 2021), il 56% in Matematica (invariato rispetto al 2021 e al 2022), l’80% nella lettura in Inglese (A2) (+2 punti percentuali rispetto al 2022, +4 punti percentuali rispetto al 2021) e il 62% nell’ascolto in Inglese (A2) (+3 punti percentuali rispetto al 2022, +5 punti percentuali rispetto al 2021 e +11 punti rispetto al 2018, inizio della rilevazione).
Il rapporto sottolinea anche un miglioramento costante degli apprendimenti in Inglese nel secondo ciclo d’istruzione. Nonostante le differenze regionali ancora significative, si registra un progresso in tutti i territori. Si sottolinea l’importanza dell’apprendimento delle lingue straniere in un contesto in cui i giovani non possono più prescindere dal confronto con i loro coetanei nel mondo. Si riconosce il cammino intrapreso dalla scuola per sfruttare al meglio le risorse disponibili, un esempio da sostenere e promuovere.
Il ministro Valditara ha espresso preoccupazione riguardo alle performance degli studenti italiani, sottolineando il divario tra Nord e Sud e le opportunità formative e occupazionali svantaggiate per gli studenti del Mezzogiorno. Ha annunciato l’Agenda Sud, un piano che prevede l’individuazione di scuole con maggiori fragilità sociali e il potenziamento delle risorse, incluso un aumento del numero di insegnanti nelle materie critiche come Matematica, Italiano e Inglese. Sarà inoltre implementata l’estensione dell’orario scolastico a tempo pieno e una formazione specialistica per i docenti che lavorano in queste scuole, con una retribuzione aggiuntiva per le attività extracurricolari. L’obiettivo è ricostruire un’alleanza tra famiglia e scuola per favorire lo sviluppo territoriale.
Il presidente di Invalsi, Roberto Ricci, ha affermato che si sta assistendo a un effetto “long Covid”, con difficoltà nel ritorno ai livelli pre-pandemia. Gli apprendimenti sono un processo continuo, e le discontinuità hanno un impatto significativo.
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