Pubblicate le nuove linee guida che regolano l’uso di medici e infermieri “gettonisti”

Sono state pubblicate le nuove linee guida che regolano l’uso di medici e infermieri “gettonisti” in Italia. Questi professionisti potranno essere impiegati solo in casi di necessità e urgenza, per un’unica occasione e senza possibilità di proroga, quando non è possibile utilizzare il personale già in servizio. La spesa potenziale per questi “gettonisti” è stimata in 1,7 miliardi di euro

Sono state pubblicate le nuove linee guida che regolano l’uso di medici e infermieri “gettonisti” in Italia. Questi professionisti, che possono essere chiamati a lavorare in situazioni di emergenza, sono stati oggetto di attenzione a causa della carenza di personale nel sistema sanitario. La spesa per il loro impiego potrebbe arrivare a 1,7 miliardi di euro.

Le linee guida, contenute in un decreto del ministro della Salute Orazio Schillaci, stabiliscono che i medici e gli infermieri a chiamata possono essere utilizzati solo in casi di necessità e urgenza, per una sola volta e senza possibilità di proroga. Questo significa che non si può fare affidamento su di loro se ci sono già professionisti disponibili. Le aziende sanitarie devono dimostrare che non ci sono alternative valide prima di ricorrere ai gettonisti.

Per quanto riguarda i costi, sono stati fissati dei limiti orari: i medici possono guadagnare fino a 85 euro all’ora per servizi di pronto soccorso e rianimazione, mentre per altri servizi la tariffa scende a 75 euro. Gli infermieri, invece, riceveranno 28 euro all’ora per il pronto soccorso e 25 euro per altri servizi.

Le linee guida richiedono anche che il personale esterno abbia garanzie sul livello professionale. Per i lavoratori non italiani, è necessario dimostrare la conoscenza della lingua italiana. Inoltre, chi lavora come gettonista deve stipulare una polizza assicurativa per coprire eventuali danni causati a terzi.

È previsto anche un limite massimo di lavoro: i professionisti non possono superare le 48 ore settimanali e devono avere un riposo consecutivo di almeno 11 ore tra un turno e l’altro. Questo è importante per garantire il benessere fisico e mentale dei lavoratori.