Primo test regionale del nuovo sistema di allarme pubblico

Notizia dell’ultima ora: Primo test regionale del nuovo sistema di allarme pubblico


29 GIUGNO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Ieri alle 12, tutte le persone presenti in Toscana hanno ricevuto un messaggio sul loro smartphone come primo test del nuovo sistema di allarme pubblico italiano chiamato “IT-alert”. Questo sistema è stato creato per avvertire la popolazione in caso di emergenze come terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, incidenti nucleari o collassi di grandi dighe. Il messaggio comparso automaticamente sulla schermata principale degli smartphone conteneva informazioni sul test e un invito a visitare il sito web www.it-alert.it per compilare un questionario.

Il sistema di allarme pubblico IT-alert è gestito dalla Protezione Civile Nazionale e si basa sulla tecnologia del “cell-broadcast”, che consente di inviare messaggi a tutti i dispositivi presenti in un’area geografica coperta da un gruppo di celle telefoniche. Questo permette di delimitare in modo preciso l’area interessata dall’allerta. Per ricevere il messaggio di allarme, non è necessario fare nulla se non avere il telefono acceso e una connessione telefonica. La tecnologia funziona anche in situazioni di connessione precaria o sovraccarico della rete telefonica.

IT-alert è simile a sistemi di allarme pubblico già in uso in altri paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, i Paesi Bassi e il Giappone. Il messaggio di allarme può essere ricevuto anche da chi non ha credito telefonico e non richiede il download di alcuna app. Durante la ricezione del messaggio, tutte le altre app e funzioni del telefono vengono temporaneamente bloccate, ma è possibile tornare all’uso normale accedendo alla notifica di allarme. Successivamente, il messaggio scomparirà dalla schermata principale, ma continuerà ad apparire nelle notifiche relative ai messaggi di emergenza, posizionate in modo diverso a seconda del sistema operativo dello smartphone.

L’utilizzo della tecnologia IT-alert non comporta rischi per la privacy in quanto non richiede l’installazione di software o l’uso di dati personali. Il messaggio viene inviato senza tracciare lo smartphone o la sua geolocalizzazione.

Il sistema di allarme pubblico è stato introdotto in Italia in conformità a una direttiva europea del 2018 e implementato tramite un decreto-legge del 2019. Attualmente, si trova nella fase sperimentale, che continuerà fino al 13 febbraio 2024, quando diventerà operativo in modo definitivo.

Lo scorso anno sono stati effettuati test su piccola scala durante esercitazioni della Protezione Civile. Ad esempio, nell’ottobre 2022 sono stati inviati due messaggi di prova a tutti i dispositivi sull’isola di Vulcano, simulando un’eruzione vulcanica imminente e fornendo istruzioni sul comportamento da seguire. Altri test hanno coinvolto 500.000 persone nei 22 comuni costieri dello stretto di Messina per simulare uno tsunami.

Ulteriori giornate di test su scala regionale sono programmate in diverse regioni italiane: il 30 giugno in Sardegna, il 5 luglio in Sicilia, il 7 luglio in Calabria e il 10 luglio in Emilia-Romagna.

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