Gabriele Natale Hjorth, uno dei due studenti americani coinvolti nella morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha ottenuto gli arresti domiciliari. La moglie del vicebrigadiere ha espresso il suo sconcerto per la decisione
A 12 giorni dalla decisione della Corte d’Assise di Appello che ha ridotto la sua condanna a 11 anni e 4 mesi, Gabriele Natale Hjorth, uno dei due studenti americani coinvolti nella morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ottiene gli arresti domiciliari.
I giudici della II sezione hanno accolto l’istanza presentata dai difensori, disponendo la scarcerazione dell’imputato e stabilendo che dovrà proseguire la detenzione nell’appartamento della nonna del ragazzo a Fregene. Per Hjorth è stato disposto il braccialetto elettronico e il divieto di comunicare con l’esterno.
La moglie di Cerciello Rega, Rosa Maria Esilio, attraverso il suo legale Massimo Ferrandino, ha espresso il suo sconcerto per la decisione. “Rosamaria è totalmente sconvolta dalla notizia. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia”.
Nel processo di primo grado, i due giovani americani erano stati condannati all’ergastolo. Dopo il secondo processo di appello disposto dalla Cassazione, le pene sono state riviste al ribasso. In particolare, per Finnegan Lee Elder, l’altro imputato, è arrivata anche un’assoluzione per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
La morte di Cerciello è legata al tentativo di recuperare uno zaino sottratto dai due americani a Sergio Brugiatelli, “facilitatore” dei pusher, a cui si erano rivolti per acquistare cocaina. Quella notte, Cerciello e il suo collega Andrea Varriale, in borghese, andarono all’appuntamento in via Pietro Cossa, dove furono aggrediti dai due studenti. Elder colpì il vicebrigadiere con undici coltellate, causandone la morte per shock emorragico.
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