Ogni anno annegano circa 400 turisti in Italia

Notizia dell’ultima ora: Ogni anno annegano circa 400 turisti in Italia


29 GIUGNO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Ogni anno in Italia si registrano circa 400 annegamenti mortali e 800 casi di annegamento che richiedono ospedalizzazione. Anche il numero di morti per annegamento nelle acque interne, come fiumi, laghi, torrenti, canali, bacini artificiali, rogge, cave e stagni, è significativo. Tra il 2016 e il 2021, si è registrata una media di 78 decessi all’anno in questi luoghi, nonostante siano frequentati da un numero limitato di persone (Fonte: MondoBalneare.com).

Negli anni ’70 in Italia si contavano quasi 1.400 annegamenti all’anno, un numero che è diminuito fino a circa 400 annegamenti all’anno alla fine degli anni ’90. Tuttavia, non è stato possibile ridurre ulteriormente questi numeri, e il confronto con altri paesi ad alto reddito è sorprendente: in Vietnam annegano ogni anno circa 3.500 bambini (dieci al giorno!) e sul lago Vittoria si contano tra le 5.000 e le 6.000 vittime annue. Questo ci invita a non sottovalutare la nostra problematica.

L’annegamento dovuto a problemi di salute viene spesso considerato inevitabile, come un “Act of God”, un evento imprevedibile causato da cause naturali di cui nessuno è responsabile. Le persone anziane muoiono in acqua perché sono più fragili e affette da comorbilità. Alla fine della stagione, questa situazione si ripete nelle regioni del centro-nord, maggiormente colpite, dove si sostiene che non ci siano stati annegamenti veri e propri, poiché tutti o quasi gli eventi sfortunati hanno coinvolto persone anziane colpite da malori in acqua.

Purtroppo, i politici locali cercano di minimizzare questo problema, e soprattutto manca una consapevolezza nei comportamenti delle persone. I media potrebbero svolgere un ruolo fondamentale, ma purtroppo la stampa locale tratta questi casi come semplici fatti di cronaca. Non esiste un allarme sociale su questa problematica e nessuno si preoccupa di tenere traccia di queste tragedie a livello nazionale, per paura di danneggiare il turismo. È una visione miope che privilegia il denaro al di sopra di tutto, come accade spesso.

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