Ocse: Italia maglia nera sui salari tra le principali economie con una diminuzione del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia

Notizia dell’ultima ora: Ocse: Italia maglia nera sui salari tra le principali economie con una diminuzione del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia


13 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – L’Italia si trova in una difficile situazione riguardo ai salari reali, secondo quanto riportato dall’Ocse. Il Paese ha registrato il calo più pronunciato tra le principali economie dell’Ocse, con una diminuzione del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia. Purtroppo, la situazione attuale non è migliore, con un ulteriore calo del 7,5% nel primo trimestre del 2023, rispetto all’anno precedente.

Le prospettive per un recupero dei salari reali sono altrettanto preoccupanti. Quest’anno si prevede un aumento dei salari nominali del 3,7%, ma con un’aspettativa di inflazione al 6,4%. Sarà necessario attendere il 2024 per vedere una crescita degli stipendi pari al 3,5%, mentre l’inflazione dovrebbe attestarsi al 3%. Questo significa che l’Italia rimarrà tristemente in coda alle grandi economie mondiali per quanto riguarda i salari.

Secondo gli esperti, ci sono diversi fattori che contribuiscono alla situazione attuale. Uno di essi è la contrattazione collettiva, che si sta adattando in ritardo all’aumento dell’inflazione. Inoltre, la scadenza dei contratti è spesso ritardata in Italia, con il 50% dei contratti scaduti da oltre due anni e nel settore commerciale, uno dei più rilevanti in termini di dipendenti, dal 2019. A differenza di altri Paesi come Francia e Germania, dove i contratti vengono rinnovati rispettivamente ogni anno e ogni due anni, in Italia dovrebbero essere rinnovati ogni tre anni. Questo spiega in parte il motivo per cui i salari reali in Italia sono spesso più deboli.

Inoltre, l’Italia è caratterizzata da una minor mobilitazione sindacale rispetto ad altri Paesi. Mentre all’estero i sindacati e i lavoratori si mobilitano per giorni per ottenere il rinnovo dei contratti, in Italia gli scioperi generali hanno avuto un impatto limitato. Questa differenza di approccio può influenzare la capacità di negoziare condizioni salariali migliori.

Un fattore chiave che influenza la stagnazione dei salari è l’andamento del PIL. Se l’economia non cresce, i salari rimangono stagnanti. Tuttavia, gli esperti sottolineano che un aumento dei salari in linea con la produttività potrebbe essere sostenibile per evitare il rischio di inflazione. Si sottolinea l’importanza di costruire un percorso graduale per il recupero del potere d’acquisto nel medio termine, che passi attraverso un aumento della produttività.

L’Italia si trova quindi di fronte a una sfida significativa per il miglioramento dei salari reali e per il raggiungimento di una maggiore equità economica. Saranno necessari sforzi congiunti da parte delle istituzioni, delle imprese e dei sindacati per promuovere una crescita economica sostenibile e favorire un aumento dei salari che sia equilibrato e duraturo.

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