I ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia hanno sviluppato un nuovo prototipo di piede artificiale chiamato SoftFoot Pro. Si adatta autonomamente agli ostacoli e ai cambi di pendenza del terreno, permettendo di camminare con naturalezza su ogni tipo di superficie, anche prati e spiagge
I ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia, in collaborazione con il Centro E. Piaggio dell’Università di Pisa, hanno sviluppato un nuovo prototipo di piede artificiale chiamato SoftFoot Pro. Questo prototipo si propone come protesi tecnologica per le persone con disabilità e come soluzione avanzata per i robot umanoidi del futuro.
SoftFoot Pro si deforma e si adatta autonomamente agli ostacoli e ai cambi di pendenza del terreno, proprio come il piede umano, permettendo di camminare con naturalezza e sicurezza su ogni tipo di superficie, anche su prati e spiagge. Il prototipo è stato mostrato per la prima volta all’evento tecnico del G7 Salute a Genova.
Il piede artificiale, resistente all’acqua, pesa circa 450 grammi e può sopportare carichi fino a 100 chili. La sua struttura è composta da un meccanismo ad arco in titanio, le cui estremità sono collegate da cinque catene di materiale plastico ad alta resistenza disposte in parallelo, per simulare la struttura ossea del piede umano.
Una caratteristica peculiare di SoftFoot Pro sono le componenti elastiche che uniscono le parti artificiali di tarso, metatarso e falangi, costituendo l’equivalente della fascia plantare del piede umano. Questa architettura consente movimenti di inarcamento della pianta e del dorso del piede, oltre alla flessione delle dita.
Grazie a queste caratteristiche, SoftFoot Pro consente di compiere azioni quotidiane con maggior naturalezza rispetto alle soluzioni esistenti, senza perdere l’equilibrio e senza dover ricorrere al cambio di protesi per attività specifiche. Il prototipo ha già fruttato due brevetti internazionali, con un terzo in fase di valutazione.