Neuralink è pronta a impiantare il suo dispositivo cerebrale in un secondo paziente

La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha autorizzato la procedura, approvando le misure proposte dall’azienda per risolvere un problema emerso nel primo impianto

Neuralink è pronta a impiantare il suo dispositivo cerebrale in un secondo paziente

Neuralink è pronta a impiantare il suo dispositivo cerebrale in un secondo paziente. La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha autorizzato la procedura, approvando le misure proposte dall’azienda per risolvere un problema emerso nel primo impianto. Neuralink, la società di neuroscienze di Elon Musk, prevede di impiantare il suo dispositivo in dieci persone quest’anno. La scorsa settimana, Musk ha dichiarato che Neuralink aveva iniziato a raccogliere le domande per selezionare il secondo paziente. Secondo il Wall Street Journal, più di mille persone affette da tetraplegia si sono iscritte al programma sperimentale dell’azienda.

Il dispositivo sviluppato da Neuralink si chiama Telepathy, ed è un’interfaccia neurale (Bci, brain-computer interface) composta da semiconduttori e componenti elettrici avanzati. È in grado di elaborare i segnali neurali e di trasmetterli in modalità wireless all’applicazione sviluppata dalla società, che li converte in azioni. La piattaforma registra l’attività dei pazienti attraverso 1.024 elettrodi distribuiti su 64 fili ultrasottili e flessibili. Alla fine di gennaio, l’interfaccia neurale è stata impiantata a Noland Arbaugh, che, dopo un breve addestramento, è riuscito a utilizzare un computer portatile con il pensiero. Tuttavia, alcune settimane fa, Neuralink ha segnalato un problema nel funzionamento dell’impianto: alcuni fili si sono staccati dal cervello, riducendo il numero di elettrodi funzionanti. Questo ha comportato un significativo calo nell’accuratezza e nella velocità di risposta del dispositivo.

La FDA ha chiesto a Neuralink di elaborare un piano d’azione per evitare situazioni simili in futuro. Una delle soluzioni proposte e approvate è stata quella di aumentare la profondità a cui vengono impiantati i fili del sistema, passando da un intervallo di 3-5 millimetri a 8 millimetri. Neuralink prevede di completare l’impianto del secondo dispositivo umano a giugno. La tecnologia ha attirato l’interesse degli investitori, portando a un nuovo round di finanziamento da 43 milioni di dollari e un totale di 323 milioni di dollari.

Nonostante l’entusiasmo, l’azienda ha affrontato critiche per i test iniziali sulle scimmie e per la sicurezza degli impianti e l’etica delle sue pratiche. A inizio marzo, Reuters ha riportato che gli ispettori della FDA avevano rilevato irregolarità nel laboratorio californiano di Neuralink, relative alla mancanza di controlli sulla qualità e dati di calibrazione per alcuni strumenti utilizzati nella ricerca sugli animali. La FDA ha confermato che Neuralink aveva fornito informazioni sufficienti a sostegno dell’approvazione e che l’ente continuerà a monitorare la sicurezza dei pazienti coinvolti nello studio sul dispositivo impiantabile.

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