I leader europei non hanno raggiunto un accordo su un secondo mandato di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Europea. Si erano riuniti a Bruxelles per discutere delle nomine interne all’Unione Europea, ma non hanno trovato un accordo.
Lunedì sera, i 27 capi di stato e di governo dei paesi membri dell’Unione Europea si erano riuniti per discutere delle nomine, ma non hanno raggiunto un accordo. Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha detto ai giornalisti che non c’è alcun accordo. Un diplomatico anonimo ha riferito che i negoziatori avevano trovato un accordo sulle nomine, ma i leader continueranno a discuterne nei prossimi giorni.
Il problema si è verificato quando i leader del Partito Popolare Europeo (PPE) hanno chiesto di dividere la presidenza del Consiglio Europeo con il gruppo dei Socialisti (S&D). Questa proposta non è stata accolta dagli S&D, che hanno bloccato la discussione.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non è stata soddisfatta del modo in cui si è svolta la serata e si aspettava di essere più coinvolta nei negoziati. Nonostante il mancato accordo, sembra che si sia consolidato un consenso attorno ai nomi di von der Leyen, Metsola e Costa, oltre che a quello della prima ministra dell’Estonia Kaja Kallas come Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza.
Il contesto attuale è diverso da quello di cinque anni fa, quando i negoziati erano guidati da Angela Merkel e Emmanuel Macron. Ora, più stati membri dell’Unione Europea sono guidati da capi di stato appartenenti a partiti di estrema destra non europeisti.