I carabinieri di Latina hanno arrestato Antonello Lovato, titolare dell’azienda Agrilovato insieme al padre, con l’accusa di “omicidio doloso” del bracciante indiano Satnam Singh
Questa mattina i carabinieri di Latina hanno arrestato Antonello Lovato, titolare dell’azienda Agrilovato insieme al padre, con l’accusa di “omicidio doloso” di Satnam Singh, un bracciante indiano di 31 anni.
Secondo quanto ricostruito, il 19 giugno scorso Singh, che non aveva un contratto di lavoro regolare, è stato agganciato da un macchinario avvolgiplastica a rullo trainato da un trattore, che gli ha tranciato il braccio destro e schiacciato gli arti inferiori. Nonostante le richieste della moglie di Singh, che lavorava nella stessa azienda, nessuno ha chiamato i soccorsi. L’uomo è stato caricato su un van e abbandonato nei pressi della propria abitazione, mentre il braccio tranciato è stato lasciato in una cassetta per la raccolta degli ortaggi.
L’autopsia ha accertato che la morte di Singh è sopraggiunta per emorragia, e che se fosse stato tempestivamente soccorso, si sarebbe probabilmente salvato. La Procura ha quindi variato l’ipotesi di reato da omicidio colposo a omicidio doloso con dolo eventuale.
Il padre di Antonello Lovato, Renzo, era già indagato dal 2019 per reati di caporalato e sfruttamento della manodopera. Lovato, assistito dagli avvocati Stefano Perotti e Valerio Righi, è stato ascoltato per diverse ore dai carabinieri della compagnia di Latina, diretti dal maggiore Paolo Perrone.
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