Un padre di Torino, operaio metalmeccanico di 52 anni e di origini marocchine, è disperato perché suo figlio 16enne è entrato a far parte di una baby gang. Il ragazzo è stato arrestato per aver rapinato un tredicenne disabile
Un padre di Torino, un operaio metalmeccanico di 52 anni, è disperato per il comportamento del figlio sedicenne, che fa parte di una baby gang. A maggio, il padre aveva chiamato la polizia in lacrime, chiedendo aiuto perché non riusciva a tenere il ragazzo in casa e temeva che uscisse per delinquere con delle “brutte compagnie”. Purtroppo, le sue paure si sono avverate.
Il 6 luglio, il figlio è stato arrestato insieme ad altri quattro giovani per avere rapinato un tredicenne disabile, puntandogli una lama alla gola. Il sedicenne aveva già commesso un’altra rapina a dicembre a Vercelli, con tre amici e tre bombolette di spray al peperoncino. Il padre ha raccontato che il ragazzo si sveglia tardi, passa le giornate tra videogiochi e cellulare, e la sera esce con gli amici, senza che i genitori possano impedirlo. In passato era un ragazzo bravo e intelligente, ma da quando la famiglia si è trasferita alle Vallette, il figlio ha conosciuto ragazzi che lo hanno spinto a compiere atti criminali.
Il padre, di origini marocchine ma con cittadinanza italiana, lavora e guadagna 1500 euro lordi al mese. Ha altri tre figli più piccoli e ha iscritto il sedicenne in una scuola privata, spendendo più di uno stipendio, nella speranza che studiando possa cambiare strada. Purtroppo, il ragazzo è stato espulso per avere aggredito un compagno, e da quel momento la situazione è peggiorata. Il padre, rassegnato e in lacrime, ha confessato di non sapere più come aiutare suo figlio.
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