Mikheil Kavelashvili è stato eletto presidente della Georgia. L’ex calciatore, sostenuto dal partito al governo Sogno Georgiano, è stato scelto da un collegio elettorale di 300 membri, poiché le elezioni presidenziali dirette sono state abolite nel 2017. L’opposizione ha boicottato il voto, ritenendo illegittimo l’attuale Parlamento, e ha organizzato proteste in tutto il paese. La presidente uscente Salome Zourabichvili ha dichiarato che non lascerà il suo incarico finché non saranno indette nuove elezioni
Sabato 14 dicembre, Mikheil Kavelashvili è stato eletto nuovo presidente della Georgia. Questa elezione ha suscitato molte polemiche e contestazioni, aprendo la strada a una nuova crisi politica nel Paese. Kavelashvili, ex calciatore di 53 anni, è stato scelto da un collegio elettorale composto da 300 membri, che ha sostituito le elezioni presidenziali dirette a seguito di una riforma costituzionale del 2017. Questa riforma è stata voluta dal partito al governo, Sogno Georgiano, che dal 2012 controlla il Paese e ha limitato gli spazi per l’opposizione.
Kavelashvili era l’unico candidato in corsa per la presidenza e ha ricevuto 224 voti. L’opposizione ha deciso di boicottare il voto, ritenendo illegittimo il parlamento attuale, che è stato accusato di irregolarità nelle elezioni legislative tenutesi il 26 ottobre. Le proteste contro il governo sono continuate anche sabato a Tbilisi, dove molti manifestanti si sono radunati per esprimere il loro dissenso. Alcuni di loro hanno portato palloni da calcio come forma di protesta contro Kavelashvili.
Le manifestazioni erano iniziate in risposta alla vittoria di Sogno Georgiano alle elezioni legislative e si sono ampliate dopo che il governo ha annunciato la sospensione dei colloqui per l’adesione all’Unione Europea fino al 2028. Durante le proteste, ci sono stati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con centinaia di arresti e segnalazioni di violenze nei confronti dei detenuti. La polizia ha anche effettuato perquisizioni nelle sedi dei partiti d’opposizione.
La presidente uscente, Salomé Zourabichvili, ha preso posizione a favore dei manifestanti e ha dichiarato che non lascerà il suo incarico fino a quando non saranno indette nuove elezioni. Secondo Zourabichvili, il nuovo parlamento non è legittimo e lei rimane la presidente della Georgia. Il partito Sogno Georgiano le ha ordinato di lasciare il palazzo presidenziale entro il 29 dicembre, data in cui dovrebbe iniziare ufficialmente il mandato di Kavelashvili.
Il collegio elettorale che ha eletto Kavelashvili è composto da 300 membri, tra cui 150 parlamentari e 150 delegati regionali. Sogno Georgiano detiene una netta maggioranza nel collegio. Le votazioni sono iniziate alle 9 del mattino (ora locale) e le proteste sono cominciate già dalle prime ore del giorno.
Kavelashvili è co-fondatore del partito Potere al Popolo, considerato un partito satellite di Sogno Georgiano. È noto per la sua posizione anti-occidentale e per essere uno degli autori della legge sugli agenti stranieri, che impone alle organizzazioni che ricevono fondi dall’estero di registrarsi come entità che perseguono interessi stranieri. Questa legge è stata paragonata a normative simili in Russia.
Zourabichvili ha accusato il governo di aver violato la Costituzione e ha affermato che le elezioni sono state un furto della volontà del popolo georgiano. L’opposizione ha ribadito la richiesta di nuove elezioni e continua a considerare Zourabichvili l’unica leader legittima del Paese.