L’uomo che ha ucciso genero e nuora forse si era invaghito della moglie di suo figlio

L’uomo che a Sant’Antimo ha ucciso genero e nuova insinuando che fosse amanti deriverebbe dal fatto che era lui a essersi invaghino della moglie di suo figlio

L'uomo che ha ucciso genero e nuora forse si era invaghito della moglie di suo figlio
11 GIUGNO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Una tragedia familiare si è verificata a Sant’Antimo, con l’omicidio del genero e della nuora, e la pista della gelosia sembra essere al centro delle indagini. Luigi Cammisa, marito di Anna, è stato trovato senza vita poco distante da casa, mentre Maria Brigida Pesacane, moglie di Alfonso, è stata trovata morta nel bagno del loro appartamento. I fratelli gemelli, Anna e Alfonso Caiazzo, sono stati catapultati in un inferno di dolore a causa del padre Raffaele Caiazzo, che aveva sviluppato sospetti sulla presunta relazione segreta tra Luigi e Maria Brigida, causando tensioni familiari.

Da febbraio, Raffaele Caiazzo aveva manifestato atteggiamenti strani e gelosi nei confronti di Maria Brigida, tanto da far sospettare ai suoi figli che fosse infatuato della giovane donna. Questo sospetto è nato in seguito a una festa di compleanno, durante la quale Raffaele aveva reagito in modo esagerato quando un parente li aveva avvicinati. Anche la madre di Anna e Alfonso aveva notato l’ossessione di Raffaele nei confronti di Maria Brigida, sospettando che avesse avuto una storia con lei.

Raffaele Caiazzo faceva frequenti visite a casa di Maria Brigida, anche quando Alfonso non era presente, quasi per impedire che il presunto amante potesse incontrarla durante l’assenza del figlio. Allo stesso tempo, si recava anche sotto casa di Luigi per parlargli. Tuttavia, Luigi e Anna avevano interrotto i rapporti con Raffaele, proprio perché Anna non voleva ascoltare queste assurde storie di tradimento in famiglia. Invece, Anna credeva che suo padre stesse cercando di separare Alfonso dalla moglie per poter essere lui ad avvicinarsi a Maria Brigida e aiutarla con i figli.

Gli inquirenti sospettano che l’omicidio possa essere stato premeditato. È importante determinare quando e come Raffaele Caiazzo si sia procurato l’arma, che deteneva illegalmente da circa 5 anni. Durante l’interrogatorio, Raffaele ha affermato che suo figlio Alfonso lo aveva minacciato di non fargli più vedere il nipotino di 2 anni, a cui era molto legato. Tuttavia, né la moglie né i figli confermano queste minacce. La testimonianza dei familiari lascia emergere dei dubbi e sospetti sulla veridicità delle dichiarazioni di Raffaele.

È emerso che Raffaele aveva espresso intenzioni violente in precedenza. Resta da chiarire se si trattasse di minacce reali o di affermazioni infelici volte a spaventare il genero. L’indagine continua per svelare i dettagli di questo tragico evento che ha lasciato 4 bambini orfani e due giovani vedovi.

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