Lo stalker è libero e le ha promesso “morte”. L’appello di Cristina S.: “So che mi ucciderà. Aiutatemi”

Notizia dell’ultima ora: Lo stalker è libero e le ha promesso morte. L’appello di Cristina S.: “So che mi ucciderà. Aiutatemi”


16 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Una donna di nome Cristina, residente a Roma, si trova in una situazione di grave pericolo a causa delle molestie e delle minacce di morte ricevute da Sukhvinder Singh, un ex dipendente del suo locale. Dopo aver tentato di violentarla e averla perseguitata per mesi, Singh ha recentemente terminato di scontare una pena di un anno e mezzo di carcere per violenza sessuale e stalking presso il carcere di Rebibbia.

Tuttavia, la situazione si è complicata ulteriormente quando Singh è stato trasferito in un centro di prima accoglienza per l’espulsione dal Paese. È stato durante questo periodo che ha contattato ripetutamente Cristina, minacciandola di morte in modo orribile e violento. Ha affermato che la decapiterà, le getterà addosso dell’acido o le darà fuoco. Cristina, terrorizzata, ha lanciato un appello urgente, implorando aiuto per evitare la sua tragedia imminente.

Nonostante le denunce di Cristina e l’evidente pericolo che Singh rappresenta per la sua vita, è stato permesso al suo aguzzino di lasciare il centro di accoglienza. Questa decisione ha suscitato indignazione e preoccupazione tra coloro che conoscono la situazione di Cristina. Diego Perugini, l’avvocato che assiste la donna, è stato informato informalmente dalle forze dell’ordine che Singh era stato rilasciato, aumentando ulteriormente la paura e l’insicurezza di Cristina.

La storia di Cristina è iniziata quando Singh era uno dei suoi dipendenti presso il suo locale a Roma. Singh si è progressivamente trasformato in un aguzzino ossessivo e minaccioso dopo che è stato licenziato per il suo comportamento inappropriato sul posto di lavoro. Ha dichiarato di essere innamorato di Cristina, cercando di convincerla a sposarlo e a seguirlo in India. Tuttavia, di fronte ai rifiuti di Cristina, Singh ha iniziato a manifestare comportamenti sempre più disturbanti, scrivendo i loro nomi con cuoricini sul muro accanto all’ingresso del palazzo in cui viveva e invadendo la sua vita con innumerevoli chiamate.

La situazione è peggiorata ulteriormente quando Singh ha cercato di violentare Cristina, ma è stato fermato dalle persone che sono accorse in suo aiuto. Sebbene sia stato arrestato e posto agli arresti domiciliari, Singh ha fatto intendere che avrebbe cercato Cristina non appena avesse la possibilità. Incredibilmente, dopo aver completato la sua pena, Singh è stato rilasciato dal centro di accoglienza, mettendo a repentaglio la vita di Cristina.

La paura di Cristina è tangibile. Ha vissuto barricata nel suo appartamento e ha persino riempito la sua auto di bottiglie d’acqua, sperando di poter proteggersi nel caso in cui Singh cercasse di dargli fuoco. La donna vive costantemente con l’ansia di ritrovarsi faccia a faccia con il suo persecutore.

L’avvocato di Singh respinge le accuse e sostiene che il suo assistito chiarirà la situazione con le autorità competenti. Tuttavia, Cristina è convinta che la sua vita sia in grave pericolo e che Singh tornerà per cercare di farle del male.

Cristina lancia un appello urgente a tutte le persone che possono aiutarla. Chiede che Singh venga fermato prima che sia troppo tardi e che la sua vita sia salvata da questa terribile minaccia. Spera che la sua storia possa portare consapevolezza e giustizia, al fine di proteggere altre donne da situazioni simili.

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