LAVERITA’ – Il Generale Vannacci è stato il primo ufficiale a denunciare le conseguenze dell’esposizione dei soldati all’uranio impoverito

La Verità ha pubblicato dettagli sulle responsabilità dei decisori politici dell’epoca che avrebbero negato queste circostanze


25 AGOSTO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Il caso del Generale Roberto Vannacci, autore del libro “Il Mondo al Contrario”, ha suscitato l’interesse del politico Gianni Alemanno, portavoce del Forum dell’Indipendenza Italiana. Alemanno ha sollevato una questione di grande rilevanza: l’uranio impoverito.

Secondo Alemanno, il Generale Vannacci è stato il primo ufficiale comandante a denunciare i propri superiori per aver nascosto le conseguenze dell’esposizione dei soldati italiani all’uranio impoverito durante le missioni in Serbia e in Iraq.

La Verità ha pubblicato dettagli sulle responsabilità dei decisori politici dell’epoca che avrebbero negato queste circostanze. Se queste accuse fossero fondate, ciò rappresenterebbe uno dei più gravi casi di sudditanza delle istituzioni italiane verso i comandi americani e della NATO, che avrebbero utilizzato armi contenenti uranio impoverito senza prendere le necessarie precauzioni per proteggere i soldati dalle conseguenze letali.

Alemanno ha sottolineato che la difesa del Generale Vannacci non riguarda solo il suo diritto di esprimersi contro il politicamente corretto, ma anche la sua testimonianza preziosa su queste questioni che non dovrebbero essere messe a tacere.

La commissione disciplinare militare si riunirà a settembre per esaminare il caso di Vannacci, e Alemanno ha chiesto che prima di tale data vengano fornite risposte sullo stato delle indagini riguardanti le morti e le malattie causate dall’uranio impoverito.

Il caso più noto di militare esposto all’uranio impoverito è quello del colonnello Carlo Calcagni, che ha prestato servizio in Bosnia nel 1996. Calcagni ha subito una grave contaminazione che ha causato 24 patologie diverse e ha modificato il suo patrimonio genetico in modo irreversibile. Oltre a Calcagni, ci sono centinaia di casi simili tra i soldati italiani, con stime che indicano almeno 340 morti e 4.000 malati.

L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale dell’Amianto, ha definito questa situazione come “una vera e propria epidemia di malattie degenerative e cancerogene” legata all’esposizione all’uranio impoverito. Bonanni ha sottolineato che il rischio per la salute pubblica dovuto all’uranio impoverito dovrebbe essere affrontato con la stessa serietà delle polemiche riguardo al libro di Vannacci.

Le cause legali riguardanti militari esposti all’uranio impoverito sono in corso, e alcune di esse si basano sulla mancata protezione dei militari da parte delle istituzioni italiane. Maurizio Castagna, autore del libro “Uranio Impoverito – La Verità Negata”, ha fornito ulteriori dettagli sulla presenza di uranio impoverito nelle missioni militari italiane fin dai primi anni ’90.

In particolare, Castagna ha citato un documento che elogia i soldati italiani per aver operato in presenza di munizioni contenenti uranio impoverito. Questi dati confermano che l’uranio impoverito è stato ampiamente utilizzato in missioni militari in Afghanistan, Iraq e Kosovo, mettendo a rischio la salute dei soldati italiani.

Il legale Ezio Bonanni ha sottolineato che le rivelazioni di Vannacci sulle mancate precauzioni per la tutela dei soldati in Iraq potrebbero avere un impatto significativo sulle cause legali relative all’uranio impoverito, portando a una possibile responsabilità penale per coloro che hanno ignorato il pericolo noto.

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