Un disegno di legge propone di considerare l’attività fisica come un “farmaco” e di includerla nella ricetta medica, rendendola fiscalmente detraibile
Un disegno di legge propone di considerare l’attività fisica come un “farmaco” e di includerla nella ricetta medica, rendendola fiscalmente detraibile. Questa iniziativa, sostenuta da tutti i partiti della decima Commissione del Senato, mira a promuovere lo sport come misura per migliorare la salute pubblica e prevenire malattie croniche. La senatrice Daniela Sbrollini di Italia Viva ha presentato il disegno, che prevede che medici di base, pediatri e specialisti possano prescrivere l’attività fisica come parte di un piano terapeutico. Ciò consentirebbe alle famiglie di recuperare parte delle spese per le attività sportive attraverso le detrazioni del 730.
Nel 2022 era stato introdotto un bonus per l’attività fisica adattata, ma la proposta attuale amplia significativamente il campo di applicazione, mirando a rendere detraibili le spese per l’attività fisica per tutta la popolazione, con un limite massimo ancora da definire. Sbrollini ha sottolineato l’urgenza di questa proposta, citando dati sulla sedentarietà in Europa, dove il 45% delle persone non pratica mai esercizio fisico e una su tre ha livelli insufficienti di attività. Secondo un rapporto dell’OMS e dell’OCSE, un incremento dell’attività fisica potrebbe prevenire milioni di casi di malattie non trasmissibili entro il 2050.
La proposta non solo mira a migliorare la salute pubblica, ma anche a ridurre i costi sanitari a lungo termine. In Italia, il costo annuo della sedentarietà è stimato in 3,8 miliardi di euro, rappresentando circa l’1,7% della spesa sanitaria totale. Le malattie collegate alla sedentarietà causano circa 90.000 morti all’anno in Italia. Sbrollini ha affermato che lo sport deve essere visto come uno strumento chiave per il miglioramento del paese, sottolineando il valore educativo e sociale dell’attività sportiva.