Lo Stato incasserà una parte del ricavato dai pedaggi autostradali, come stabilito nel nuovo DDL Concorrenza. Questa norma punta a incrementare le opere pubbliche e a controllare i costi dei pedaggi
Lo Stato incasserà una parte del ricavato dai pedaggi autostradali, come stabilito nel nuovo DDL Concorrenza varato il 26 luglio. Questa norma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti punta a incrementare le opere pubbliche e a controllare i costi dei pedaggi. Secondo il DDL, una quota dei pedaggi finirà direttamente nelle casse dello Stato anziché in quelle dei concessionari nazionali e internazionali.
Il Ministro Salvini ha spiegato che l’obiettivo è “realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi”. Già il giorno prima, Salvini aveva anticipato che il DDL avrebbe introdotto una “nuova impostazione delle concessioni autostradali per rendere più facili i lavori e per regolarizzare i pedaggi che sono diversi sulle varie tratte”. Bruxelles ha però bloccato l’idea iniziale di Salvini di incamerare integralmente i pedaggi per poi redistribuirli ai concessionari.
L’obiettivo è ottenere risorse da reinvestire in opere pubbliche e garantire una gestione più trasparente dei fondi provenienti dai pedaggi. Il provvedimento mira a migliorare la competitività e l’efficienza del sistema autostradale italiano, risolvendo le critiche sulla trasparenza e sul potere eccessivo dei grandi concessionari. Per le concessioni in scadenza dal 2025, il modello del Ministero delle Infrastrutture prevede una tariffa divisa in tre componenti: tariffaria e di gestione, di costruzione, e per oneri integrativi. L’extragettito sarà incassato dallo Stato per finanziare investimenti autostradali senza aumentare i pedaggi. Le nuove concessioni avranno un limite di 15 anni e saranno estinte automaticamente in caso di mancato rispetto degli obblighi di gestione e manutenzione.
Le tariffe autostradali italiane, spesso molto elevate, hanno suscitato polemiche. Una classifica di “Wired” ha evidenziato tratte con pedaggi sopra la media, come la “Brebemi” e la “APL”. Assoutenti ha accolto positivamente le misure del DDL Concorrenza, suggerendo anche l’introduzione di sistemi per rimborsare automaticamente gli automobilisti per i disagi causati dai lavori in corso.
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