La manovra del governo Meloni è piena di piccole tasse (nascoste)

Nuove tasse contribuiranno ad aumentare le entrate dello Stato, come dimostrano le misure previste per i prodotti per l’infanzia, vari interventi sugli immobili, sugli affitti brevi e sulle attività finanziarie all’estero

La manovra del governo Meloni è piena di piccole tasse (nascoste)
A distanza di 15 giorni dall’approvazione in Consiglio dei ministri, la legge di bilancio è giunta ufficialmente in Parlamento, dopo alcuni aggiustamenti che hanno convinto tutti i partner di maggioranza a sostenere il testo senza presentare emendamenti.

Se da un lato l’Esecutivo ha dichiarato esplicitamente di aver intrapreso azioni per “ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso” e per “sostenere le famiglie e i lavoratori” italiani, dall’altro si trovano all’interno del provvedimento diverse disposizioni che sembrano muoversi in direzione opposta.

Si moltiplicano, infatti, nuove tasse che contribuiranno ad aumentare le entrate dello Stato, a spese dei contribuenti, come dimostrano le misure previste per i prodotti per l’infanzia, vari interventi sugli immobili, sugli affitti brevi e sulle attività finanziarie all’estero, nonché l’introduzione di una nuova assicurazione obbligatoria per le imprese.

Inizialmente, il testo sarà esaminato e approvato in Commissione, seguito dall’esame in aula. Le proposte di modifica saranno presentate esclusivamente dai parlamentari di opposizione, che hanno poche probabilità di influire su un testo che, dopo l’accordo raggiunto all’interno della maggioranza, sembra essere blindato.

Iva al 5% per i prodotti per l’infanzia e gli assorbenti

I pannolini, il latte in polvere e i tamponi saranno soggetti all’aliquota ridotta del 10%, mentre i seggiolini auto per bambini torneranno all’aliquota standard del 22%. La premier Giorgia Meloni, il cui governo aveva introdotto l’Iva agevolata su questi articoli l’anno scorso, ha giustificato questa misura sostenendo che “il taglio dell’Iva è stato nella maggior parte dei casi assorbito da aumenti di prezzo”. Secondo la relazione tecnica, i consumatori si troveranno a spendere circa 162 milioni di euro in più.

Tasse sulle sigarette

Anche le tasse sulle sigarette aumenteranno, con un aumento di 10-12 centesimi per pacchetto. Il prezzo del tabacco trinciato e quello riscaldato saliranno, così come, a partire dal 2025, quello delle sigarette elettroniche, a causa dell’aumento dell’1% della tassa sui prodotti con e senza nicotina. Nel solo 2024, si prevede un introito aggiuntivo di 108 milioni dalle spese dei fumatori.

Assicurazione obbligatoria per le imprese con sede in Italia

Il testo introduce una nuova assicurazione obbligatoria per le imprese con sede in Italia o con una stabile organizzazione nel paese. Tali imprese avranno l’obbligo di stipulare entro un anno contratti assicurativi a copertura dei danni causati da eventi e catastrofi naturali, come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. In caso di mancata adesione, rischieranno di essere escluse dagli aiuti statali.

Affitti e secca pagata

Anche i proprietari di immobili saranno coinvolti dagli effetti della manovra. Nel caso di locazione di più di un appartamento, dalla seconda casa in poi, si verificherà un aumento dal 216% al 26% della cedolare secca pagata sugli affitti brevi (fino a 30 giorni).

Plusvalenze sulla vendita di case

Le plusvalenze sulla vendita di case in cui sono stati effettuati lavori con il Superbonus non saranno considerate “redditi diversi”. Di conseguenza, chi rivende una casa ristrutturata grazie a questa misura di incentivazione, introdotta dal governo Conte II, andrà a pagare una tassa del 26% sulla differenza tra il prezzo di cessione e quello di acquisto.

Abolita l’Iva dimezzata per l’acquisto di case “green”

Viene abolita l’Iva dimezzata per l’acquisto di case “green” (classe energetica A o B). La ritenuta a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari dei bonus edilizi aumenterà dall’8 all’11%, ‘sottraendo’ liquidità alle imprese che ricevono il bonifico.

Aumenteranno Ivie e Ivafe

Aumenteranno l’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (Ivie) dall’0,76 all’1,06%, e l’imposta sul valore dei prodotti finanziari (Ivafe) dal 2 al 4 per mille per i cittadini residenti in Italia che detengono in Paesi con “regime fiscale privilegiato” prodotti finanziari, conti correnti e libretti di risparmio.

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