Notizia dell’ultima ora: La Direzione centrale dei servizi antidroga ha svelato i modi usati dai trafficanti per importare la cocaina in Italia
18 LUGLIO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – La Direzione centrale dei servizi antidroga ha pubblicato un rapporto che svela i modi usati per importare la cocaina in Italia, alimentando il fiorente mercato nel Paese. Secondo la relazione, il 90% della cocaina arriva via mare e i sequestri avvengono principalmente nei porti. I trafficanti nascondono la droga in vari modi, come nel doppiofondo di un trolley, in un flacone di profumo, nella gomma di un’auto o nell’incavo di un souvenir. In alcuni casi, la droga viene persino ingerita dagli “ovulatori”.
I narcotrafficanti sfruttano statistiche riguardanti il grande volume di merci lecite che passano attraverso i principali porti europei. I container refrigerati sono uno dei mezzi preferiti, poiché spesso presentano vani e intercapedini che possono essere riempiti con panetti di droga. Alcuni di questi spazi sono accessibili anche dall’esterno, semplificando l’operazione di estrazione della droga.
Tuttavia, ci sono limitazioni legate alle dimensioni dei vani, che comportano un trasporto di quantità inferiori di droga. Questo tipo di contaminazione delle strutture è conosciuta come “rip-off” e rappresenta una minaccia significativa, poiché di solito avviene senza il coinvolgimento dei trasportatori e dei destinatari, rendendo più difficile l’individuazione del rischio.
La tecnica preferita dai trafficanti è la contaminazione del carico, in particolare di prodotti come banane, pesce congelato, caffè, cacao, frutta, legno, materiali da costruzione, rottami ferrosi e pelli semilavorate. Questi prodotti sono solitamente inscatolati e imballati su pallet, e la contaminazione può avvenire durante il processo di imballaggio o durante il trasporto verso i magazzini o il porto.
Altri metodi utilizzati includono l’attacco di contenitori di droga allo scafo delle navi o il traino tramite un cavo d’acciaio. Questi contenitori possono assumere forme come cilindri, scatole, magneti o tubi attaccati alla chiglia o ad altri elementi. I sommozzatori sono responsabili per posizionare e recuperare questi “parassiti”.
Il traffico di cocaina attraverso il metodo del rip-off richiede una serie di attività di recupero, come l’individuazione del container, il recupero del numero identificativo e del sigillo doganale, nonché l’ubicazione del container all’interno del porto. Dopo l’arrivo di un container destinato all’importazione nell’UE, il rappresentante dell’importatore presenta i documenti alla dogana tramite una piattaforma digitale. Successivamente, la droga viene estratta dal container, che in alcuni casi viene abbandonato o fatto sparire lungo la strada.
Parallelamente, a Roma si assiste a una crescita esponenziale del mercato della droga. Secondo il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, la situazione è preoccupante e sembra sfuggire al controllo. L’offerta di droga è enorme per soddisfare una domanda altrettanto vasta. Il mercato della droga nella capitale è diventato sempre più accessibile grazie all’introduzione dei “rider” e al trasferimento delle attività di spaccio sulle chat di Telegram.
Il mercato della droga all’interno del Grande Raccordo Anulare di Roma ha superato il miliardo di euro di giro d’affari. Nella città convivono diversi livelli di criminalità, tra clan organizzati, gruppi locali, criminalità interstiziale e bande straniere.
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