In California, nella città di Alameda, è stato sospeso un esperimento di geoingegneria a causa di potenziali effetti negativi sulla salute pubblica. L’esperimento, avviato lo scorso aprile dai ricercatori dell’Università di Washington, mirava a rendere le nuvole più riflettenti per ridurre il calore solare. Questa operazione prevedeva l’irrorazione di particelle di sale marino dalla USS Hornet, una portaerei dismessa ormeggiata nella baia di San Francisco.
Il progetto, denominato CAARE (Coastal Atmospheric Aerosol Research and Engagement), fa parte delle tecniche di modifica della radiazione solare (SRM), una delle pratiche di geoingegneria più controverse a causa delle possibili conseguenze ecologiche e sociali. Le autorità di Alameda hanno ordinato l’interruzione dell’esperimento, preoccupate per la salute della popolazione, e stanno valutando gli effetti dei composti chimici utilizzati, che potrebbero rappresentare un rischio se inalati o dispersi nell’ambiente.
La città ha annunciato che il consiglio comunale discuterà la questione il 4 giugno, senza pregiudizi sul possibile esito: l’esperimento potrebbe essere definitivamente fermato o autorizzato a proseguire. Nonostante il finanziamento federale per la ricerca su interventi climatici, inclusa la geoingegneria, la Casa Bianca ha dichiarato di non essere coinvolta nello studio specifico condotto in California.
Critiche sono state sollevate da vari esperti e ambientalisti riguardo ai potenziali impatti ecologici del progetto CAARE. Greg Goldsmith della Chapman University ha sottolineato i rischi di conseguenze indesiderate quando si interviene sulla natura. David Santillo di Greenpeace International ha espresso scetticismo, avvertendo che tali interventi potrebbero alterare i modelli climatici e avere effetti imprevedibili su mare e terra. Anche Sarah Doherty, responsabile del programma, ha riconosciuto la necessità di ulteriori studi sui possibili effetti collaterali, come i cambiamenti nei modelli di circolazione oceanica e delle precipitazioni.
I critici sostengono che la geoingegneria potrebbe perpetuare un sistema di produzione insostenibile, offrendo soluzioni temporanee ai problemi ambientali senza affrontare le cause profonde del cambiamento climatico.