In Italia, circa un’abitazione su tre non è occupata. I dati dell’Istat indicano che su un totale di 35.271.829 unità immobiliari, 9.581.772 risultano non occupate, pari al 27,2%. Nonostante gli immobili abitati siano aumentati del 6,4% dal 2011 al 2021, la proporzione di case vuote rimane elevata.
Le abitazioni non occupate si distribuiscono diversamente sul territorio. La maggior parte si trova al Sud, con una percentuale del 26,8%, seguita dal Nord-ovest con il 26,3%. Le regioni con la più alta percentuale di case vuote sono la Valle d’Aosta, il Molise e la Calabria. Nelle isole, il 34,9% delle abitazioni è vuoto, mentre nel Sud Italia la percentuale è del 32%. Le aree del Nord-est e del Nord-ovest presentano percentuali più basse.
A livello nazionale, la densità abitativa è di 116,8 abitazioni per chilometro quadrato. La Lombardia ha la densità più alta con 234,7 abitazioni per chilometro quadrato, mentre la Basilicata ha la densità più bassa con 36,2. Roma ospita il 6,4% delle abitazioni italiane, seguita da Milano e Napoli. Prato è la città con la percentuale più alta di case abitate, al 92,2%.
L’analisi dell’Istat mostra che una parte significativa del patrimonio immobiliare italiano è datata. Le abitazioni costruite tra il 1961 e il 2000 rappresentano il 56,3% del totale. Quasi il 32,4% delle abitazioni è stato costruito prima del 1961, di cui circa il 9,5% supera i 100 anni. Le abitazioni più recenti, costruite dal 2001 in poi, sono circa 4 milioni, pari all’11,4% del totale. Di queste, il 70% delle unità costruite negli ultimi 13 anni è occupato.