Venerdì 8 dicembre intorno all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, vicino a Roma è divampato un incendio che ha provocato la morte di tre pazienti e l’evacuazione di 193 persone
Sabato mattina i vigili del fuoco hanno spento l’incendio divampato venerdì 8 dicembre intorno alle 22:30 all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, vicino a Roma. L’incendio ha provocato la morte di tre pazienti e l’evacuazione di 193 persone.
Le indagini della polizia sono ancora in corso, ma le prime ipotesi sulle cause del rogo sono un corto circuito ai cavi elettrici o un mozzicone di sigaretta gettato dai piani superiori. Le fiamme sono divampate da alcuni cumuli di rifiuti ammassati nella zona retrostante all’ospedale, accanto a un cancello di viale Roma.
Il fumo si è insinuato in tutti i piani dell’ospedale, causando la morte di tre pazienti: Pierina Di Giacomo, 86 anni, Giuseppina Virginia Facca, 84 anni, e Romeo Sanna, 87 anni.
L’inchiesta dovrà ricostruire con precisione quali procedure siano state seguite da medici e infermieri. Dalle prime informazioni sembra che l’allarme dell’impianto di rilevazione del fumo non sia scattato in tutto l’ospedale e che le porte tagliafuoco non si siano chiuse automaticamente. In molte zone dell’ospedale è saltata la corrente, ma non si sono accese le luci di emergenza.
L’ultima verifica del sistema antincendio risale al 2016.
In totale sono stati evacuati 193 pazienti: 69 sono stati subito portati in altri ospedali, mentre altri 124, meno gravi, sono stati trasferiti in mattinata.
Gli edifici principali del San Giovanni Evangelista di Tivoli furono costruiti negli anni Settanta e negli ultimi decenni sono stati soltanto ammodernati, senza interventi di ristrutturazione significativi. Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aveva inserito l’ospedale tra i peggiori otto d’Italia.
Le criticità del sistema antincendio
L’inchiesta sull’incendio all’ospedale di Tivoli ha messo in luce alcune criticità del sistema antincendio dell’ospedale.
Innanzitutto, l’allarme di rilevazione del fumo non è scattato in tutto l’ospedale. Questo ha impedito di avvisare in tempo i pazienti e il personale del pericolo.
In secondo luogo, le porte tagliafuoco non si sono chiuse automaticamente. Ciò ha consentito al fumo di diffondersi rapidamente in tutto l’ospedale.
Infine, in molte zone dell’ospedale è saltata la corrente. Questo ha reso impossibile l’accensione delle luci di emergenza, che avrebbero potuto aiutare i pazienti e il personale a evacuare l’ospedale in sicurezza.
Le conseguenze dell’incendio
L’incendio all’ospedale di Tivoli ha avuto conseguenze drammatiche. Tre persone sono morte e altre 193 sono state evacuate.
L’inchiesta in corso dovrà stabilire le responsabilità dell’incendio e le eventuali carenze del sistema antincendio dell’ospedale.
Intanto, l’ospedale è stato evacuato e sarà necessario un intervento di ristrutturazione per ripristinare le condizioni di sicurezza.
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