Secondo i dati dell’Unione Europea, nel primo trimestre del 2023 si è registrato un numero record di potenziali frodi sull’olio d’oliva e casi di etichettatura errata
Secondo i dati dell’Unione Europea, nel primo trimestre del 2023 si è registrato un numero record di potenziali frodi sull’olio d’oliva e casi di etichettatura errata. Mentre nel 2018 erano stati registrati solamente 15 casi, il dato è salito a 50 per l’anno in corso. Tra l’aumento del prezzo dell’olio dovuto a eventi climatici estremi e pressione inflazionistica, questo mercato ha attirato numerosi truffatori. Ad esempio, cento chili di olio extra vergine di oliva di Jaén, in Spagna, costavano 787 euro nel novembre dello scorso anno, rispetto ai 262,50 euro di cinque anni prima.
Delle 182 notifiche di frode e non conformità dell’olio d’oliva inviate all’UE dall’inizio del 2023, 54 riguardavano prodotti provenienti dall’Italia, 41 dalla Spagna e 39 dalla Grecia. Sono stati attestati molti casi in cui l’olio extravergine di oliva è risultato adulterato, essendo stato mescolato con oli di qualità inferiore o più economica, nonché di casi in cui l’olio vergine di oliva era indebitamente etichettato come extravergine e diversi casi di etichette di origine fuorvianti o false. Sono inoltre emersi casi di oli contaminati da sostanze non autorizzate come pesticidi e oli minerali. In un caso è stato registrato il rinvenimento di frammenti di vetro nel prodotto.
Nel 2023, l’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) in Italia ha effettuato un’operazione che ha portato al sequestro di 380 tonnellate di prodotti oleosi per un valore di oltre 2 milioni di euro in varie zone dello Stivale. Le indagini hanno rivelato la commercializzazione di oli etichettati falsamente come “extravergine” quando, in realtà, non lo erano. La Guardia Civil e i carabinieri italiani, alla fine dell’anno scorso, hanno scoperto numerose frodi grazie a operazioni congiunte, come l’operazione “Omegabad”, durante la quale sono state sequestrate grandi quantità di olio adulterato in stabilimenti di diverse località, incluse la Sicilia e la Toscana. Nella cornice dell’inchiesta, sono stati effettuati 11 arresti e sequestrati oltre 260mila litri di olio d’oliva.
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