Notizia dell’ultima ora: In Cina si è svolto un importante incontro tra i ministri degli Esteri di Arabia Saudita e Iran per discutere la ripresa dei rapporti
7 APRILE 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – In Cina si è svolto un importante incontro tra i ministri degli Esteri di Arabia Saudita e Iran, che ha segnato il primo incontro formale tra diplomatici dei due paesi da oltre sette anni. I due storici rivali mediorientali hanno concordato di avviare un percorso di normalizzazione delle loro relazioni sotto la regia di Pechino. Le delegazioni tecniche dei due paesi hanno esaminato questioni come l’espansione della cooperazione, la ripresa dei voli e le visite bilaterali delle delegazioni ufficiali e la semplificazione nella concessione dei visti per i cittadini dei due paesi. La distensione tra Arabia Saudita e Iran potrebbe diventare un importante fattore di stabilizzazione dell’area, dove i due stati sostengono forze contrapposte protagonisti di conflitti per procura come quello che flagella lo Yemen da quasi dieci anni.
Inoltre, l’OPEC+, di cui l’Arabia Saudita è il principale attore, ha deciso di ridurre la produzione di petrolio di un milione di barili al giorno per sostenere il prezzo del barile, in una decisione letta anche come un messaggio politico agli Stati Uniti che da tempo sollecitano i grandi paesi produttori ad aumentare l’offerta di greggio per compensare la riduzione dei flussi russi. La Cina ha invece espresso il suo sostegno ai paesi del Medio Oriente nel sostenere la loro indipendenza strategica, liberandosi delle “interferenze” esterne e mantenendo il futuro della regione nelle proprie mani.
In questo contesto, il direttore della Cia William J. Burns è stato inviato in Arabia Saudita per discutere di interessi condivisi e rafforzare l’impegno per la cooperazione di intelligence, specialmente in aree come l’antiterrorismo. La situazione resta comunque disarmonica, con l’Arabia Saudita che valuta la possibilità di farsi pagare in yuan, e non in dollari, per il petrolio venduto alla Cina, altro boccone indigesto per Washington.
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