Notizia dell’ultima ora: Il Parlamento europeo vuole dimezzare le pensioni ai deputati
24 MAGGIO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Il Parlamento europeo sta affrontando la questione delle pensioni, con l’obiettivo di dimezzare gli assegni per le oltre 900 persone iscritte al regime pensionistico precedente rispetto a quello attuale. Il sistema, avviato nel 1990 e bloccato nel 2009, ha impedito nuove iscrizioni e ha adottato un modello previdenziale diverso. Tuttavia, i pagamenti delle pensioni accumulate negli ultimi vent’anni rischiano di mettere a dura prova le casse europee.
Senza una soluzione, i fondi stanziati per le cosiddette “pensioni di lusso” si esaurirebbero nel 2025, creando un deficit di 310 milioni di euro. Attualmente, sono disponibili circa 55 milioni di euro, mentre i pagamenti previsti richiederebbero 363 milioni di euro. Il sistema dovrebbe continuare a erogare le pensioni fino al 2074, e in caso di mancanza di fondi, il Parlamento dovrebbe fare affidamento sul bilancio comunitario finanziato dai contribuenti dell’UE.
Secondo quanto riportato da Politico, ieri alti esponenti del Parlamento si sono riuniti per cercare una soluzione. Tra i beneficiari delle pensioni, ci sono diversi ex europarlamentari che hanno sostenuto la Brexit, nonché alcuni commissari dell’Unione europea che già percepiscono generosi stipendi. Tra questi figura l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri, Josep Borrell.
Le modifiche proposte includono una riduzione del 50% dei pagamenti ai beneficiari, un aumento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni e la sospensione dell’indicizzazione degli assegni, che non verrebbero più adeguati all’inflazione. Inoltre, si sta cercando di persuadere i pensionati a accettare un’offerta considerevole per abbandonare definitivamente il sistema pensionistico.
Con queste modifiche, si prevede che il fondo sia sufficiente per erogare le pensioni fino alla metà del 2027, riducendo il deficit da 310 a 86 milioni di euro dopo l’esaurimento delle risorse. In questo modo, la decisione su come procedere – smantellare il sistema pensionistico o finanziarlo con nuovi fondi dei contribuenti – potrebbe essere rimandata dopo le elezioni europee del 2024. Tuttavia, vi è il timore che la revoca del fondo possa portare i beneficiari attuali a intentare cause legali, come accaduto in passato.
La vicepresidente del Parlamento, Heidi Hautala dei Verdi, ha affermato che il fondo avrebbe dovuto essere “chiuso anni fa” e che la sua bancarotta “non dovrebbe essere esclusa, la questione potrebbe finire in tribunale”. La questione delle pensioni rappresenta una sfida complessa che richiederà un equilibrio tra le esigenze finanziarie e i diritti dei beneficiari.
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