Il governo del Marocco, in seguito al terremoto che ha colpito il paese il 8 settembre, ha accettato aiuti umanitari internazionali solo da 4 paesi: Emirati Arabi Uniti, Qatar, Regno Unito e Spagna
Il governo del Marocco ha adottato una posizione insolita riguardo all’accettazione di aiuti umanitari internazionali in seguito al terremoto che ha colpito il paese il 8 settembre. Ha deciso di accettare assistenza solo da quattro paesi stranieri: Emirati Arabi Uniti, Qatar, Regno Unito e Spagna.
Il terremoto ha causato danni significativi all’economia marocchina, con perdite che si avvicinano all’8% del PIL del paese nordafricano. Di fronte a questa catastrofe, le autorità marocchine hanno immediatamente mobilitato le risorse nazionali per fornire soccorso alle popolazioni colpite. La protezione civile e l’esercito sono stati schierati, e centinaia di migliaia di cittadini marocchini, compresi alcuni turisti stranieri, si sono offerti volontari per donare il proprio sangue. Inoltre, la Banca Centrale ha annunciato l’eliminazione di qualsiasi commissione sulle donazioni dirette al “Fondo Speciale Terremoto,” gestito dal governo.
Tuttavia, le operazioni di soccorso e assistenza in alcune aree remote sono state ostacolate da frane che hanno reso inaccessibili le vie di accesso. Il governo marocchino ha quindi preso la decisione di centralizzare tutte le operazioni di soccorso al fine di evitare una dispersione di risorse e confusione nella gestione degli aiuti umanitari, un problema comune in situazioni di emergenza.
François Audet, direttore dell’Osservatorio canadese sulle crisi e gli interventi umanitari, ha commentato questa scelta insolita sottolineando che il Marocco sta cercando di dimostrare la sua capacità di decidere autonomamente se accettare o meno gli aiuti internazionali. Ha citato un precedente analogo in cui il governo canadese ha adottato una posizione simile durante gli incendi boschivi che hanno colpito il paese quest’estate.
Questa decisione del Re Mohammed VI è in gran parte una mossa per proteggere la sua popolazione e le vittime del terremoto. Storicamente, gli aiuti internazionali in seguito a catastrofi naturali hanno portato a complicazioni, sprechi e persino corruzione. Due casi emblematici sono stati citati per dimostrare questa tesi.
Nel 2004-2005, lo Sri Lanka ha ricevuto una quantità di aiuti sei volte il suo PIL annuale dopo lo tsunami. Tuttavia, la mancanza di coordinamento tra numerose organizzazioni non governative occidentali (ONG) e agenzie umanitarie dell’ONU ha causato duplicazioni e triplicazioni degli sforzi di soccorso, sprechi di risorse e corruzione. Questo ha portato a una gestione inefficace degli aiuti e ha permesso al governo di incanalare una parte significativa dei finanziamenti umanitari nell’acquisto di armi, aggravando ulteriormente la situazione.
Nel terremoto di Haiti del 2010, una situazione simile si è verificata con l’arrivo di 300 ONG occidentali in meno di 10 giorni, creando disorganizzazione e inefficienza. La mancanza di coordinamento logistico ha causato sprechi e corruzione, mentre molte di queste organizzazioni operavano senza autorizzazioni ufficiali e senza un riconoscimento del governo haitiano.
Il Marocco ha pertanto scelto di evitare queste problematiche. Inoltre, va notato che il rifiuto dell’aiuto francese da parte del Marocco ha radici politiche. Le tensioni tra il Marocco e la Francia, in particolare a causa del Sahara Occidentale, hanno contribuito a questa decisione.
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