Il Consiglio dei ministri approva due importanti novità riguardanti il Bonus Natale e il concordato fiscale

Il Consiglio dei ministri ha approvato due importanti novità: l’ampliamento del Bonus Natale e la riapertura dei termini per il concordato fiscale. Il Bonus Natale, un’indennità una tantum di 100 euro, sarà accessibile a oltre due milioni di lavoratori dipendenti con un reddito fino a 28mila euro, a condizione di soddisfare specifici requisiti familiari. Inoltre, la riapertura del concordato preventivo consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale entro il 12 dicembre, garantendo la sospensione dei controlli

Il Bonus Natale, un’indennità una tantum di 100 euro, sarà accessibile a oltre due milioni di lavoratori dipendenti con un reddito annuale fino a 28.000 euro. Questa misura è stata ampliata per includere anche famiglie monogenitoriali, che erano state escluse in precedenza. Per poter richiedere il bonus, i lavoratori devono soddisfare requisiti specifici: oltre al limite di reddito, è necessario avere sia un coniuge che almeno un figlio fiscalmente a carico. I dettagli completi e le modalità di accesso al bonus saranno chiariti nel testo della norma, che dovrà essere pubblicato.

In parallelo, il governo ha deciso di riaprire i termini per il concordato fiscale biennale, permettendo ai contribuenti di sanare la propria posizione con l’Erario. Questa riapertura offre la possibilità di “ravvedimento” ai contribuenti, garantendo la sospensione dei controlli fiscali per il periodo successivo all’adesione. Le partite IVA che hanno già presentato la dichiarazione dei redditi hanno tempo fino al 12 dicembre per aderire al patto con il fisco. Inoltre, potranno partecipare anche le società che hanno subito modifiche nell’assetto proprietario, purché il numero di soci sia rimasto invariato o sia stato ridotto.

Il governo spera di ottenere nuove risorse attraverso questa riapertura del concordato fiscale, aggiungendo ai 1,3 miliardi di euro già raccolti con la prima tranche. Il vicepremier Antonio Tajani ha sottolineato l’importanza di destinare ulteriori risorse al ceto medio, proponendo una riduzione dell’Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50-60 mila euro.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha risposto alle critiche riguardanti la flat tax, affermando che l’attuale governo si sta muovendo a favore delle piccole partite IVA e dei dipendenti fino a un certo ammontare. Ha inoltre evidenziato gli interventi significativi fatti per le famiglie con figli.

Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, ha presentato emendamenti alla manovra economica chiedendo un contributo annuale di 500 euro per ciascun figlio a carico fino a 14 anni, destinato a genitori con Isee sotto i 35.000 euro. Un altro emendamento chiede di escludere il personale militare e delle Forze di polizia dal blocco parziale del turnover nella Pubblica Amministrazione previsto dalla manovra.

Infine, Fratelli d’Italia ha anche chiesto il ripristino dei fondi per la Metro C di Roma, cancellando i tagli previsti in manovra. Nel frattempo, i leader delle opposizioni (PD, M5S e Azione) presenteranno le loro proposte emendative in conferenze stampa separate.