Due giovani cugine, entrambe tredicenni, sono state vittime di violenza sessuale da parte di un gruppo di almeno cinque minorenni e un giovane maggiorenne di 19 anni
Venerdì scorso, il quotidiano “Il Mattino” ha riportato un grave caso di stupro verificatosi nel mese di luglio a Caivano, nella provincia di Napoli. Due giovani cugine, entrambe tredicenni, sono state vittime di violenza sessuale da parte di un gruppo di almeno cinque minorenni e un giovane maggiorenne di 19 anni. Il 19enne è stato arrestato ed è attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale a Napoli. Nel frattempo, le due giovani vittime sono state accolte in una casa famiglia, una struttura destinata all’assistenza di minori e altre persone in situazioni difficili, con l’obiettivo di offrire percorsi sociali, assistenziali ed educativi.
Gli avvocati delle due ragazze hanno dichiarato che lo stupro sarebbe avvenuto in un capannone abbandonato nel quartiere Parco Verde di Caivano. Le giovani sarebbero state convinte ad entrarvi sotto falso pretesto e, una volta all’interno, sarebbero state violentate. Oltre al giovane di 19 anni, almeno altri cinque ragazzi sarebbero stati coinvolti nell’aggressione, ma l’età e il numero precisi dei partecipanti devono ancora essere confermati. Secondo una delle avvocate, potrebbe esserci persino chi ha meno di quattordici anni tra gli aggressori. Le violenze subite sono state documentate attraverso esami medici effettuati in ospedale. Le indagini sono attualmente in corso.
Cos’è successo
L’episodio si è verificato nel primo periodo di luglio, quando le due giovani cugine sono state ingannate e condotte nel capannone abbandonato del quartiere Parco Verde. L’inganno è stato orchestrato per far credere loro di poter giocare liberamente con gli altri coetanei, ma si è invece consumato lo stupro. Secondo quanto raccontato dalle giovani vittime, almeno sei persone, tra cui un giovane di 19 anni noto a una delle ragazze, sono stati coinvolti nell’aggressione sessuale. È possibile che altre persone si siano unite all’atto violento.
La scoperta dell’orrore è avvenuta grazie all’intervento del fratello maggiore di una delle vittime, che ha ricevuto aiuto da un amico di famiglia per confermare quanto accaduto. I familiari delle giovani hanno quindi cercato di far emergere la verità, e le ragazze hanno finalmente trovato il coraggio di raccontare ciò che avevano subito dopo giorni di silenzio. L’avvocato Angelo Pisani, che sta assistendo le due giovani insieme ai colleghi Antonella Esposito e Clara Niola, ha sottolineato che le vittime avevano vissuto con la paura di ritorsioni da parte del gruppo di aggressori, noto per la sua presenza problematica nel quartiere. La decisione di rompere il patto di omertà tra i residenti del Parco Verde di Caivano ha permesso di portare alla luce questo terribile crimine, e ci si augura che la giustizia possa essere fatta.
Indagini
Le giovani vittime hanno confermato il racconto fatto ai familiari anche durante le visite mediche effettuate presso l’ospedale Santobono e successivamente presso il Cardarelli. Una delle ragazze ha raccontato che “circa due o tre mesi fa, la ragazza non ricorda esattamente la data, un ragazzo di 19 anni a lei noto la conduceva in una casa abbandonata in un parco e, dopo averla minacciata, la obbligava ad abbassarsi i pantaloni e lo slip e la costringeva ad avere un rapporto contro la sua volontà”. La procura dei minori di Napoli ha emesso una nota in cui si afferma che le giovani “erano e sono esposte nell’ambiente famigliare a grave pregiudizio e pericolo per l’incolumità psico-fisica. Emerge dagli atti che sono state vittime di gravi abusi sessuali da parte di un gruppo di coetanei”. Le indagini sono in corso, con l’obiettivo di individuare e perseguire penalmente tutti i responsabili di questo terribile crimine.
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