I giornalisti della RAI hanno avviato una mobilitazione per chiedere maggiore spazio alle posizioni pacifiste nella narrazione delle guerre sui media pubblici
I giornalisti della RAI hanno avviato una mobilitazione per chiedere maggiore spazio alle posizioni pacifiste nella narrazione delle guerre sui media pubblici. L’iniziativa, chiamata “No Peace No Panel”, punta a garantire un contraddittorio e a promuovere un’informazione equilibrata. Max Brod, ideatore del progetto, ha spiegato che l’obiettivo è «tornare a fare un’informazione sana». Sostenuta dall’Ordine dei Giornalisti, dalla CGIL e dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, l’iniziativa è stata presentata il 25 giugno presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica.
Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete Italiana Pace e Disarmo, ha evidenziato come la discussione pubblica sia dominata dai temi bellici, lasciando poco spazio alle voci pacifiste. Alla presentazione hanno partecipato esponenti di varie organizzazioni, tra cui Carlo Bartoli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Vittorio di Trapani, Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, e Monica Pietrangeli dell’USIGRAI, insieme a Maurizio Landini della CGIL e Roberto Zuccolini della Comunità di Sant’Egidio.
L’iniziativa si propone di bilanciare la narrazione dominante sulla guerra nella televisione nazionale, dove raramente vengono interpellati i rappresentanti dei movimenti nonviolenti. La campagna “Diamo voce alla pace”, lanciata da Max Brod nel 2022, ha ispirato questa nuova spinta. L’obiettivo non è politico, ma fornire una rappresentazione equa delle opinioni sulla guerra nei dibattiti televisivi e oltre.
Barbara Floridia, senatrice del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato che proporrà alla Commissione di Vigilanza un atto per garantire che il servizio pubblico offra un equilibrio informativo, dando spazio anche alle posizioni pacifiste.
“No Peace No Panel” intende contrastare la propaganda bellicista presente sia nei media che nella vita quotidiana. Un anno fa, l’Esercito italiano ha promosso una campagna in un centro commerciale di Catania, mentre a Modena è stata installata una controversa decorazione natalizia con un Babbo Natale su un carro armato. Anche casi come quello della cittadina di La Spezia, multata per aver esposto uno striscione contro la NATO, sono esempi di come le voci pacifiste vengano spesso silenziate.
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