Gli Stati Uniti hanno bloccato la proposta di una patrimoniale globale sui super-ricchi, avanzata durante una riunione dei ministri del G20
Gli Stati Uniti hanno bloccato la proposta di una patrimoniale globale sui super-ricchi, avanzata durante una riunione dei ministri del G20. La sottosegretaria al Tesoro, Janet Yellen, ha affermato che è “preferibile che ciascun Paese si occupi del proprio sistema fiscale”, citando le difficoltà nel coordinare un’iniziativa di questo tipo a livello globale. Anche l’Unione Europea ha mostrato posizioni simili, con il commissario Paolo Gentiloni che ha dichiarato che “si tratta di una competenza dei singoli Paesi, difficile da superare con schemi globali”.
Questa decisione ha affossato la richiesta, sostenuta da Brasile, Francia, Spagna e altri paesi del Sud globale, di introdurre una tassa globale sui patrimoni dei più ricchi. Sebbene circa 140 Stati abbiano già trovato un accordo per questa imposta, la sua applicazione globale è stata ostacolata da diverse resistenze. Il Brasile, in particolare, ha spinto per l’introduzione di una tassa del 2% sui patrimoni ultra-miliardari, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze economiche e finanziare servizi pubblici essenziali.
Durante il vertice del G20 a Rio de Janeiro, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha sottolineato che “alcuni individui controllano più risorse di interi Paesi”. Nonostante le reticenze degli Stati Uniti, il documento finale del vertice ha previsto una discussione sulla tassazione dei super-ricchi. Fernando Haddad, ministro dell’economia del Brasile, ha dichiarato che la dichiarazione rappresenta solo un “primo passo” e che i membri del G7 cercheranno di impegnarsi per garantire la tassazione dei patrimoni elevati.
Attualmente, esistono forme di tassa globale minima per le multinazionali, ma l’introduzione di una misura fiscale sui patrimoni individuali dei super-ricchi è ancora in fase di discussione. Molti Paesi e associazioni, tra cui Oxfam, stanno sostenendo queste iniziative, evidenziando l’iniquità nella distribuzione della ricchezza. Secondo un rapporto commissionato dal Brasile, i miliardari pagano in tasse solo lo 0,3% della loro ricchezza, e una tassa del 2% potrebbe generare annualmente tra i 200 e i 250 miliardi di dollari a livello globale.
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