Il servizio di sicurezza russo (FSB) ha rivelato la scoperta di un canale di fornitura di esplosivi e detonatori elettrici provenienti dall’Europa, destinati a potenziali atti terroristici in Russia
La filiale di San Pietroburgo del servizio di sicurezza russo (FSB) ha rivelato la scoperta di un canale di fornitura di esplosivi e detonatori elettrici provenienti dall’Europa, destinati a potenziali atti terroristici in Russia. Secondo le informazioni fornite, il materiale sarebbe stato inviato attraverso diverse spedizioni dall’Italia e dalla Germania, nascosto in cavità di pezzi di ricambio per auto per eludere i controlli.
L’agenzia di stampa statale Ria Novosti ha aggiunto che era in fase di pianificazione un attacco sul territorio russo, sotto la supervisione di Roman Mashovets, vice capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Gli individui coinvolti nella progettazione dell’attacco sono stati arrestati.
Le autorità russe hanno avviato un’inchiesta per contrabbando di materiali esplosivi e hanno richiesto assistenza ai servizi segreti europei per identificare gli organizzatori e i complici degli atti pianificati, ma non hanno ricevuto risposte.
La cooperazione internazionale nella lotta contro il terrorismo potrebbe essere compromessa dalle crescenti tensioni globali. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, il dialogo tra le superpotenze era aumentato, portando a una condivisione di informazioni sensibili per prevenire attacchi terroristici. Questo modello di cooperazione aveva contribuito a ridurre le tensioni della Guerra Fredda, come sancito dagli accordi di Pratica di Mare del 2002 tra la NATO e Vladimir Putin.
Tuttavia, a partire dal vertice di Bucarest del 2008, le tensioni sono riemerse, con l’espansione delle infrastrutture della NATO verso i confini russi e un aumento dei sabotaggi denunciati da entrambe le parti. Le accuse reciproche, siano esse fondate o meno, aumentano il rischio di errori di calcolo che potrebbero portare a un conflitto su larga scala.
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