FANPAGE – Stupro a Palermo: si cercano i cellulari degli indagati

Dopo averla fatto ubriacare, l’avrebbero trascinata in un luogo appartato per violentarla, riprendendo l’aggressione su video. Il filmato, in seguito, sarebbe stato condiviso con altre persone


22 AGOSTO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – A Palermo, le indagini relative allo stupro di una ragazza di 19 anni in un cantiere del Foro Italico continuano a evolversi.

Sette giovani erano stati arrestati in relazione al caso. Si sospetta che, dopo aver fatto ubriacare l’adolescente, l’abbiano trascinata in un luogo appartato e l’abbiano violentata, riprendendo l’aggressione su video. Il filmato, in seguito, sarebbe stato condiviso con altre persone. Sebbene le immagini siano state eliminate dal telefono del presunto autore, alcuni cellulari sono stati occultati per impedire che i filmati finissero nelle mani degli investigatori.

Le indagini sono state ampliate grazie a diverse fonti di prove, tra cui la denuncia della vittima, i referti medici e le registrazioni delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso il tragitto dalla Vucciria al cantiere. Si è definito l’atto come un “stupro di massa,” in accordo con quanto affermato dall’autore del video della violenza, che ha anche utilizzato tale espressione come titolo del filmato.

Il video è stato girato da un amico dell’adolescente, che ha pianificato l’inganno presso la Vucciria, coinvolgendo gli altri aggressori e facendo ubriacare la vittima. Questi ultimi avevano detto al barista del locale: “Al resto ci pensiamo noi,” prima dell’aggressione. Ora, gli smartphone di alcuni degli arrestati potrebbero fornire ulteriori dettagli per l’indagine.

Gli inquirenti concentrano la loro attenzione sui cellulari ancora mancanti, poiché sembra che due dei sospettati abbiano discusso della necessità di nasconderli durante una conversazione registrata in caserma. Uno dei dispositivi potrebbe essere stato seppellito sotto terra, forse perché conteneva ulteriori video compromettenti. La polizia sta cercando di localizzare il telefono sepolto, che sarebbe stato nascosto in prossimità di un magazzino di Palermo.

Nel frattempo, l’unico minorenne coinvolto, che ha da poco compiuto 18 anni, è stato rilasciato dalla custodia cautelare ed è stato affidato a una comunità. Tuttavia, la Procura dei minori ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso per farlo tornare in carcere, nonostante la sua confessione.

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