Eurostat: aumentato il numero di persone nell’Ue che non possono permettersi di consumare carne, pesce o sostituti vegetariani

Notizia dell’ultima ora: Eurostat: aumentato il numero di persone nell’Ue che non possono permettersi di consumare carne, pesce o sostituti vegetariani


16 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Aumenta il numero di persone nell’Unione Europea che non possono permettersi di consumare carne, pesce o sostituti vegetariani a causa di difficoltà economiche. Secondo i dati di Eurostat del 2022, l’8,3% della popolazione dell’UE non poteva permettersi un pasto contenente proteine animali o sostituti vegetariani ogni due giorni, un aumento rispetto al 7,3% del 2021. Ciò significa che una persona su dodici è costretta ad adottare una dieta vegetariana per necessità economica.

La situazione varia notevolmente da paese a paese. I paesi con la percentuale più alta di persone a rischio di povertà che non possono permettersi un pasto adeguato sono la Bulgaria (44,6%), la Romania (43,0%) e la Slovacchia (40,5%). Al contrario, i paesi con la percentuale più bassa sono l’Irlanda (5,0%), il Lussemburgo (5,1%) e Cipro (5,6%). Questo significa che una persona su cinque in Bulgaria e in Romania non può permettersi un pasto adeguato, facendo riferimento alla popolazione generale e non solo ai poveri.

Questa situazione si verifica mentre la Commissione Europea impone restrizioni sempre maggiori alla pesca e all’allevamento attraverso la cosiddetta “Legge natura”, che potrebbe portare a un ulteriore aumento dei prezzi. Ciò significa che paesi con una percentuale significativa di persone a rischio di povertà non saranno in grado di accedere alle proteine animali. Alcuni critici sostengono che questa politica favorisca solo i paesi del nord Europa, che possono permettersi una dieta più ricca, a discapito degli altri.

Molti considerano ingiusta questa situazione e ritengono che la Commissione Europea dovrebbe concentrarsi sull’aumento dell’accessibilità al cibo anziché limitarla ulteriormente. Alcuni sostengono che tali politiche rischiano di portare alla malnutrizione. È importante considerare soluzioni che possano garantire una corretta alimentazione per tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione economica.

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