Emanuele Filiberto a ‘Belve’ con la giornalista Francesca Fagnani parla del rapporto con la moglie Clotilde Courau
In un’intervista con la giornalista Francesca Fagnani, Emanuele Filiberto di Savoia ha apertamente ammesso tradimenti nel suo matrimonio con l’attrice Clotilde Courau. Il principe, 51 anni, figlio di Vittorio Emanuele e Marina Doria, ha rivelato che nonostante gli episodi di infedeltà, il loro legame ha resistito grazie all’amore e al rispetto reciproco. La coppia è sposata dal 2003 e ha due figlie, Vittoria di 19 anni e Luisa di 17.
La giornalista ha toccato argomenti delicati, chiedendo al principe dei tradimenti di cui è stato protagonista, spesso immortalati dai paparazzi. Emanuele Filiberto ha risposto con sincerità: “Tradimenti? Purtroppo sono successi: ci sono state delle spiegazioni, ci sono stati dei perdoni, non subito.” Ha aggiunto che nel loro rapporto il tradimento è contemplato, ma sottolinea che c’è un “grandissimo amore e un grandissimo rispetto” che ha superato queste difficoltà.
Oltre ai tradimenti, il principe ha affrontato il tema del suo passato uso di droghe. Ha dichiarato che l’uso di sostanze stupefacenti era correlato alla sua chiusura emotiva e alla difficoltà di affrontare le relazioni in modo normale. Ha ammesso di aver fatto uso di varie droghe, in particolare cocaina, attribuendo questo comportamento a un periodo della sua vita in cui cercava di esprimere emozioni che altrimenti avrebbe nascosto.
Il rampollo di Casa Savoia ha anche commentato su un presunto caso di omosessualità attribuito a suo nonno, Umberto II, inserito in un dizionario dedicato a capi di stato omosessuali e bisessuali. Ha respinto queste voci come “una cavolata” e ha denunciato la mancanza di prove concrete.
Infine, Filiberto ha affrontato il delicato argomento delle leggi razziali, riconoscendo che suo padre, Vittorio Emanuele III, ha sbagliato nel non chiedere scusa per il ruolo della sua famiglia nelle leggi razziali del regime fascista nel 1938. Il principe ha espresso il suo personale rammarico per questo fatto, chiedendo scusa per le leggi razziali e attribuendo l’errore di suo padre a un eccessivo rispetto per la famiglia e la storia.
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