Decreto flussi, ok a 82mila lavoratori stranieri (se non ci sono italiani per quell’impiego)

Notizia dell’ultima ora: Decreto flussi, ok a 82mila lavoratori stranieri (se non ci sono italiani per quell’impiego)

Decreto flussi, ok a 82mila lavoratori stranieri (se non ci sono italiani per quell’impiego)
23 DICEMBRE 2022FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Il governo Meloni ha indicato la quota complessiva per il decreto flussi che riguarderà 82.705 lavoratori immigrati extracomunitari impiegati in settori economici ancora più diversificati. Il decreto flussi del governo Meloni supera (da un punto di vista quantitativo) quello precedente varato un anno fa dal governo Draghi: allora i lavoratori extracomunitari coinvolti furono 69.700.

In Consiglio dei Ministri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha svolto un’informativa che traccia il perimetro del provvedimento annunciato da tempo e molto atteso dalle imprese e dalle famiglie pronte ad impiegare lavoratori stranieri nelle aziende e nelle famiglie. “Alcune quote sono riservate ai lavoratori di Paesi con cui entreranno in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria, a quelli che abbiano completato programmi di formazione nei Paesi di origine e alle richieste presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro che assumono l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori”, ha detto Mantovano.

Come, però, annunciato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, prima di assumere uno stagionale straniero il datore di lavoro si dovrà accertare di non poter offrire quello stesso posto a un italiano. La verifica andrà fatta presso i centri per l’impiego, quindi si dovrà appurare se ci siano o meno percettori del reddito di cittadinanza a cui proporre l’impiego, prima di darlo a un lavoratore straniero.

“Si prevede che il datore di lavoro che voglia assumere dall’estero un cittadino non comunitario debba verificare presso il centro per l’impiego competente l’indisponibilità di un lavoratore presente sul territorio nazionale a ricoprire il posto di lavoro per il profilo richiesto”, fanno sapere da Palazzo Chigi.

Lo predeve un’apposita nota operativa predisposta dall’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (ANPAL). Al riguardo, ANPAL ha comunicato che a breve renderà disponibile un modello di richiesta di personale al Centro per l’impiego da parte del datore di lavoro, al fine di garantire un’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale.

I centri per l’impiego potranno sondare la disponibilità di tutti i percettori del sussidio, non solo di coloro che vivono in prossimità. Di questo aveva parlato anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare le accuse mosse dal leader del M5s, Giuseppe Conte: “C’è una cosa strana. Esistono lavori per cui vanno bene gli immigrati, ma non vanno bene gli italiani. Noi importiamo schiavi, quando apriamo i flussi dall’estero? Io gli schiavi non li importo, ci si chiede di aprire i flussi a centinaia di migliaia di immigrati: noi lo faremo, ma solo quando sia stata offerta sul piano interno a tutti quelli che vogliono avere non un diritto, perché quello è al lavoro, ma un privilegio, cioè di essere pagati per non lavorare”.

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